BARI - Cautela: è la parola d'ordine che si dà il sindaco di Tremiti, Giuseppe Calabrese, rispetto a questa nuova scoperta fatta nei mari delle sue isole, che si aggiunge ad una serie di ritrovamenti anche di epoca romana che costellano i fondali della zona. Cautela soprattutto perchè, dice, «ad ogni scoperta è pronto un esercito di sciacalli che potrebbero arrivare al relitto prima di una spedizione ufficiale che deve attendere finanziamenti per potere partire».
Cautela anche per la ricostruzione storica di tutta la vicenda. A bordo della nave ritrovata, spiega il prosindaco di Tremiti, Nicandro Marinacci, studioso di storia, «molto probabilmente viaggiavano alcuni ex garibaldini che avevano partecipato alla spedizione dei Mille, uno dei quali si chiamava proprio Lombardo come la nave, e che dopo lo scioglimento dell'esercito erano stati inviati alle Tremiti anche per liberare i detenuti politici dell'ex regno borbonico». Durante il regno delle Due Sicilie, infatti, le Tremiti erano utilizzate come prigioni: i detenuti politici venivano reclusi sull'isola di San Nicola, mentre i criminali comuni a San Domino.
I garibaldini a bordo della Lombardo - dice Marinacci - dopo il 1861 furono probabilmente inviati quasi come ambasciatori a illustrare le novità seguite all' Unità d'Italia. Al ritorno dalle Tremiti, la nave diretta probabilmente al porto di Lesina o ad un altro vicino, affondò poco dopo la partenza, ad un paio di miglia dalla costa. Ora per recuperare il relitto la mano passa alla soprintendenza ai Beni archeologici per la Puglia.
Nei mari delle Tremiti sono numerosi i relitti che vengono scoperti e classificati a molti risalgono anche all'epoca romana. Tremiti, infatti, è stato da sempre il crocevia dei traffici mercantili nel Mediterraneo, e punto obbligato di sosta per le flotte che dirigevano verso Oriente.
L'ultima scoperta era stata fatta l'estate scorsa, ad agosto, quando venne individuato il relitto di una nave da guerra veneziana che faceva parte della flotta che nel 1571 raggiunse Lepanto dove sconfisse i turchi e frenò l'inarrestabile avanzata dell'impero ottomano verso l'occidente cristiano.
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