Da «Cado dalle nubi», così la realtà supera la fantasia
La vicenda di Alessandro Pelagalli sembra tratta dal film «Cado dalle nubi», con protagonista il comico Checco Zalone, girato dal regista Gennaro Nunziante e diffuso nel 2009. Tra le due storie ci sono molti parallelismi. Checco (all’anagrafe Luca Medici), come Alessandro è un ragazzo partito dalla Puglia (Polignano a mare), in cerca di fortuna e arrivato a Milano dove incontra Marika, una ragazza di cui si innamora. I genitori di lei (il padre è un leghista convinto) trovano difficoltà ad accettare la relazione proprio perché lui viene dal sud. L’artista, nel frattempo travagliato per l’amore verso Angela, la ragazza lasciata in paese, raggiunge presto il successo dopo il provino per il programma “I want you”, che seleziona talenti musicali per la tv, e una sera viene invitato ad esibirsi davanti a un pubblico di padani che lui pensa siano invece calabresi. Da qui l’idea di interpretare canzoni tipiche della terra peninsulare prima di venire cacciato dal conduttore della serata. Il cantante senza accorgersene fa la pipì nella stessa ampolla dove gli aderenti al Pdn, il «Partito del Nord», pensano ci sia acqua del Po. Un recipiente che diventa persino una sorta di reliquia. L’esibizione “sacrilega” tra i leghisti non sarà l’unico comportamento controcorrente di Checco, che si comporterà come un blasfemo davanti ai giovani cattolici e come un sessista quando avrà a che fare con un gruppo di omosessuali, tra cui un suo cugino. Nel caso di Pelagalli non è stata riempita nessuna ampolla alla festa della Lega ma un verbale di denuncia si, con un finale che sarà tutto da scrivere. (m.c.)