Il padre di Giuliana: «mia figlia è forte»
ROMA - «Ci tenevamo sempre in contatto. Giuliana telefona spesso, soprattutto quando è all'estero. L'ultima volta la scorsa settimana. Adesso aspettavamo una sua chiamata e invece...». Lo Franco Sgrena, il padre della giornalista italiana, Giuliana Sgrena, rapita ieri da un gruppo armato nella zona sunnita di Bagdad.
«Mi ha telefonato da Roma Giampiero Solari - racconta Franco Sgrena - il convivente di Giuliana. Poche parole, non c'era bisogno di spiegare. E quasi in contemporanea l'abbiamo appreso dalla televisione, lasciata poi sempre accesa. Non siamo mai rimasti soli, è arrivato mio figlio Ivan, mia nuora Claudia e gli amici». «Alle 14.05 - aggiunge il padre della giornalista - abbiamo avuto la conferma del rapito da parte della Farnesina, con la quale siamo in costante contatto».
I genitori di Giuliana Sgrena non vedevano la figlia da Natale. «Era stata qui per Natale - racconta il padre - un giorno e mezzo qui a casa e poi via, subito a Roma. Quando viene resta sempre poco. Sappiamo bene cosa significa il suo mestiere e i sacrifici che comporta».
Il padre della giornalista italiana rapita è fiducioso su come andrà a finire il rapimento: «Giuliana è una donna forte - conclude Franco Sgrena - ha esperienza. Saprà caversela. Conosce la lingua araba. Non credo abbia reazioni tali da innervosire i rapitori. Sono fiducioso, come tutti noi. E sappiamo che c'è tanta gente che sta lavorando per liberarla».
«Mi ha telefonato da Roma Giampiero Solari - racconta Franco Sgrena - il convivente di Giuliana. Poche parole, non c'era bisogno di spiegare. E quasi in contemporanea l'abbiamo appreso dalla televisione, lasciata poi sempre accesa. Non siamo mai rimasti soli, è arrivato mio figlio Ivan, mia nuora Claudia e gli amici». «Alle 14.05 - aggiunge il padre della giornalista - abbiamo avuto la conferma del rapito da parte della Farnesina, con la quale siamo in costante contatto».
I genitori di Giuliana Sgrena non vedevano la figlia da Natale. «Era stata qui per Natale - racconta il padre - un giorno e mezzo qui a casa e poi via, subito a Roma. Quando viene resta sempre poco. Sappiamo bene cosa significa il suo mestiere e i sacrifici che comporta».
Il padre della giornalista italiana rapita è fiducioso su come andrà a finire il rapimento: «Giuliana è una donna forte - conclude Franco Sgrena - ha esperienza. Saprà caversela. Conosce la lingua araba. Non credo abbia reazioni tali da innervosire i rapitori. Sono fiducioso, come tutti noi. E sappiamo che c'è tanta gente che sta lavorando per liberarla».