ROMA - Il Lazio ha il più alto livello di dinamismo economico; il Nord-Ovest arranca; il Trentino registra il miglior livello di crescita nel 2004; Emilia Romagna e Lombardia svettano sempre fra le prime: è la graduatoria messa a punto da Euripses che ha costruito un nuovo indicatore denominato ISER, Indice di Sviluppo Economico Regionale.
L'Istituto, infatti, ha valutato il grado di dinamicità economica regionale, partendo dall'analisi dei dati consolidati nel periodo 1997-2002 ed elaborati tenendo conto delle tendenze macroeconomiche e produttive rilevate dall'Eurispes sul territorio nazionale nel periodo gennaio 2003-settembre 2004.
«I processi di deindustrializzazione del Nord-Ovest, la perdita di centralità di numerose aree economiche e produttive, il non aver saputo intercettare le opportunità offerte dai settori della new economy - ha spiegato il presidente dell'Eurispes, prof. Gian Maria Fara - hanno accelerato i processi di disgregazione sociale e di perdita di ruolo e di identità di quelle regioni che avevano dato un impulso decisivo alla crescita dell'economia industriale».
Fara ha spiegato il successo del modello laziale con la capacità di quella regione «di attivare risorse pubbliche in una prospettiva strategica, ottenendo un effetto moltiplicatore degli investimenti pubblici e privati, che produce nuova ricchezza per il sistema imprenditoriale e incentiva nuova occupazione difficilmente incrementabile con gli strumenti e le attività tradizionali».
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