ROMA - Il quadro orario proposto nello schema di decreto relativo al secondo ciclo di istruzione non convince Alleanza nazionale.
«In riferimento alla proposta ministeriale di riforma del quadro orario delle superiori, annunciata sugli organi di stampa, An - afferma il responsabile scuola del partito Giuseppe Valditara - esprime una serie di perplessità. Nei prossimi giorni si aprirà il confronto con il ministro e le altre forze della maggioranza per poter arrivare a una proposta sufficientemente condivisa».
Non convince il restyling del liceo classico e neppure quello del liceo tecnologico. Il senatore Valditara spiega che il primo «rischia di diventare un liceo di «antichistica» e il secondo di tecnologico finisce per avere ben poco.
«Il "classico" così come è delineato nella bozza - spiega l'esponente di An - diventa un liceo di approfondimento di greco, latino, italiano e filosofia, rimanendo inadempiente rispetto a una funzione che più degli altri e prima degli altri deve avere: far capire ai ragazzi i valori dell'uomo, formarli affinchè approfondiscano ed elaborino i problemi legati alle dinamiche di trasformazione della società fornendo loro gli elementi per governare i cambiamenti». Sempre a proposito del 'classicò, secondo Valditara, è anche inopportuna la quasi totale scomparsa all'ultimo anno delle materie scientifiche.
Anche il liceo tecnologico, secondo l'esponente della maggioranza, va rivisto. «Serve meno teoria, meno filosofia e più laboratori, più materie professionalizzanti».
Perplessità destano pure la riduzione diffusa delle ore di educazione fisica ("ci vedrebbe agli ultimi posti in Europa") e la definizione delle finalità dei due percorsi ("deve essere chiaro che il sistema dell'istruzione e della formazione non è finalizzato all'universita'"). Quanto alle 'passerellè per il passaggio dall'uno all'altro sistema, secondo il senatore, «vanno organizzate in modo sostanzioso, prendendo, ad esempio, a modello il sistema adottato, con successo, nel Trentino Alto Adige».
An si riserva di presentare al ministro Moratti una sua proposta in relazione alla riforma delle superiori.
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