CITTA' DEL VATICANO - Già nel 1996 i vescovi francesi presero una posizione analoga a quella resa nota ieri dall'episcopato spagnolo in tema di preservativo, prevenzione ed Aids. Una posizione che fece parlare di apertura della Chiesa, ma che ricevette anche un secco «no comment» del Vaticano.
In effetti, i vescovi francesi spiegarono di aver voluto avere un «approccio critico» al problema del preservativo nella prevenzione dell'Aids, affermando che la loro posizione, «esagerata» dalla stampa, era di «morale sociale e pubblica», cioè a dire, che non consigliavano a nessuno di usare i profilattici contro l'Aids.
«Molti medici competenti affermano che il preservativo di qualità affidabile è attualmente l'unico mezzo di prevenzione. A questo titolo, esso è necessario». È quanto scrisse nel febbraio 1996 l'allora presidente della commissione episcopale francese, monsignor Albert Rouet, nel capitolo centrale di «Sida: la societè en question», un documento della commissione sociale dei vescovi francesi sul problema dell'Aids in relazione alla società.
Nel testo lo stesso Rouet scriveva che l'uso del profilattico è comprensibile «per i casi in cui un'attività sessuale già integrata alla personalità ha bisogno di evitare un rischio grave», ma bisogna ricordare che «questo mezzo non fa parte di un'educazione sessuale adulta».
Lascia il tuo commento
Condividi le tue opinioni su