NAPOLI - Vincenzo Pernice, di 53 anni, è stato arrestato a Padova dagli agenti del Centro Operativo Dia di Napoli. Pernice, cognato di Pietro Licciardi, boss di Secondigliano e Miano e ritenuto dagli investigatori uno dei capi del cosiddetto 'cartellò denominato «Alleanza di Secondigliano» (che si compone anche di altri due capicamorra, Francesco Mallardo ed Eduardo Contini) era ricercato dal luglio dello scorso anno in base ad una ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Angela saraceno su richiesta del pm della Direzione distrettuale antimafia, Filippo Beatrice. L'ordinanza fu notificata ad altri 96 indagati, tutti ritenuti affiliati alla Alleanza di Secondigliano».
All'arresto di Pernice hanno collaborato con la Dia di Napoli anche gli agenti della Dia di Padova e della Squadra Mobile di Venezia. Pernice è stato trovato a Portogruaro, nel veneziano, in una villetta nella disponibilità di Francesco Peluso, un napoletano di 50 anni, arrestato per favoreggiamento dalla Dia, insieme al figlio Renato, di 23 anni, anch'egli nato a Napoli ma residente a Castelnuovo del Garda.
Per cercare di sfuggire all'arresto Pernice ha esibito agli agenti un falso documento di identità. Alla cattura del latitante la Dia è giunta grazie alle intercettazioni telefoniche e ambientali, ad appostamenti e pedinamenti.
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