REGGIO CALABRIA - Avrebbero offerto a ristoratori, proprietari di bar e commercianti, finanziamenti ad un tasso d'interesse variabile tra il 35% e l'80% annuo per mandare avanti l'attività o aprirne una nuova, in cambio di cambiali in bianco che i piccoli imprenditori non sempre riuscivano ad onorare con la conseguenza di dovere rinunciare all'attività, le persone coinvolte nell'operazione «Cafittera» nell'ambito della quale è stato arrestato Antonio Mauro, amministratore delegato dell'omonima azienda del caffè, nota a livello internazionale.
A riferirlo, nel corso di un incontro con i giornalisti, sono stati il comandante provinciale della Guardia di finanza di Reggio Calabria, col. Agatino Sarra Fiore ed il pm, Francesco De Bernardo.
Il figlio di Antonio Mauro, Maurizio, di 38 anni, presidente dei giovani imprenditori calabresi e consigliere della Caffè Mauro, destinatario di un'ordinanza di custodia agli arresti domiciliari, secondo quanto è stato riferito, sarebbe stato comunque rintracciato in un resort di un paese dell'Africa australe, dove si trovava in vacanza con la famiglia ed un gruppo di amici, ed il suo rientro in Italia sarebbe questione di ore.
Il fratello di Antonio Mauro, Pasquale, è presidente dell'Assindustria reggina.
Le altre tre persone poste ai domiciliari (Antonio Mauro è l'unico per il quale è stata disposta la detenzione in carcere) sono Salvatore Nicito, di 53 anni, Francesco Lia (41), e Giuseppe Scopelliti (43), tutti dipendenti della Mauro caffè Spa.
L'operazione è stata denominata «Cafittera» dal nome dialettale della macchinetta moka express. Oltre agli arrestati, nell'inchiesta sarebbero coinvolte un'altra decina di persone.
Il gip, Concettina Garreffa, su richiesta del pm, Antonio De Bernardo, ha contestato per tutti i reati di associazione a delinquere di tipo semplice finalizzata all'usura ed esercizio abusivo dell' attività di intermediazione mobiliare.
«Non sono emersi - ha detto De Bernardo - particolari relativi a minacce o danneggiamenti ai danni degli operatori coinvolti nell' inchiesta anche se le indagini sono in via di approfondimento».
Gli inquirenti, al momento, hanno escluso che la Mauro caffè Spa sia coinvolta direttamente come società nelle operazioni finanziarie condotte dagli indagati.
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