ROMA - Lo Tsunami, l'onda gigantesca da terremoto, ha spazzato stamani, in una frazione di secondo, molti dei paradisi turistici del sud della Thailandia, meta tradizionale del turismo occidentale e asiatico. Il muro d'acqua, alto una decina di metri e alla velocità di migliaia di chilometri all'ora si è abbattuto sulle spiagge bianche di Pukhet, come sugli atolli incontaminati ancora più a sud, paradiso dei subacquei. Il bilancio si aggrava di ora in ora: secondo ultime stime dei responsabili locali, ci sarebbero 99 morti e oltre 1100 feriti nella regione. Tra di essi almeno 29 vittime a Pukhet, 15 a Krabi, 10 Phang Nga e una a Satun. Non si sa quanto tra loro fossero stranieri, ma a Pukhet sono stati visti turisti che stavano giocando nell'acqua quando è arrivata improvvisa l'onda killer. Più a sud, mancano notizie di oltre 100 turisti, settanta dei quali impegnati in immersioni nella famosa Emerald Cave, una località dalla sabbia incredibilmente fine e bianca e dalle acque profonde e pescose poco al largo di Kuang Tungku. Nessuna informazione, al momento, sulla sorte dei vacanzieri italiani nella regione. Pukhet e le altre isole del sud della Thailandia sono une meta molto gettonata in questo periodo dell'anno.
Il governo thailandese ha ordinato l'immediata evacuazione delle aree colpite. Elicotteri sono stati inviati a Koh Phi Phi, e altre isole popolari piene di turisti. Lo tsunami, innescato da un terremoto misurato in 8,9 gradi della scala Richter dal Centro di Controllo Geologico statunitense, ha colpito anche diverse province sulla terraferma. «Niente di simile è mai successo nel nostro Paese», ha dichiarato il primo ministro thailandese Thaksin Shinawatra.
Lascia il tuo commento
Condividi le tue opinioni su