PALERMO - «E' stato terrificante. E' difficile da spiegare». Così Arcangelo, uno dei primi ad essere sbarcato della nave-traghetto Florio della Tirrenia, che collega Palermo con Napoli, ha descritto la lunga notte di paura dei 472 passeggeri imbarcati sulla nave rimasta in avaria. «Intorno alle 23 - ha spiegato ai cronisti - i motori si sono fermati all'improvviso. C'è stato il panico. Vedevo gli oggetti che volavano, i tavoli, le sedie. Gente che sbatteva dappertutto. Il panico è durato fino alle 4».
«Siamo stati baciati dalla fortuna perché sembrava di essere sul Titanic, piegati su un fianco, con la paura di affondare da un momento all'altro». Lo afferma uno dei primi passeggeri che è stato portato a terra dai vigili del fuoco. «Dopo circa due ore di navigazione - dice Gino Alberti, un cantante napoletano che stava facendo ritorno a casa - ci siamo bloccati in mezzo al mare. La corrente elettrica è andata via, tutta la nave era al buio e sentivamo dai megafoni la voce del comandante che diceva che qualcuno ci sarebbe venuti a salvare. Invece non è arrivato nessuno».
Tra i primi passeggeri ad essere trasbordati dal traghetto «Florio», oltre a due anziani, anche una mamma con il suo bambino di pochi mesi. Tutti quanti concordano nell'affermare che sono stati fortunati.
«Mentre eravamo in alto mare - aggiunge Gino Alberti - abbiamo incominciato a sentire una puzza di bruciato, e l'aria era irrespirabile. Abbiamo avuto molta paura e posso dire che un cero a San Gennaro adesso lo vado ad accendere».
Lascia il tuo commento
Condividi le tue opinioni su