
ROMA - Doveva essere una passeggiata, per la Juventus, l'odierno confronto con la Lazio, invece - come ha detto Capello - contrariamente al solito la sua squadra si è espressa male nel primo tempo, e ha dovuto impegnarsi molto per vincere in rimonta. Un gol del ventenne Pandev alla Maradona (ha dribblato quattro uomini in area, in un fazzoletto d'erba, e battuto con un gran diagonale sinistro Buffon) porta in vantaggio meritatamente gli uomini di Caso che comandano le operazioni nella prima parte dell'incontro, costringendo i juventini ad un lungo inseguimento concluso dal pari di Olivera. Il gol della vittoria è arrivato poi a un quarto d'ora dalla fine. Tutto è bene quel che finisce bene: la vittoria, ancorché sofferta, permette alla Juve di ristabilire le distanze (quattro lunghezze) con il Milan che ieri sera, a sua volta soffrendo, aveva incamerato i tre punti in palio a Parma, rimontando lo svantaggio di 0-1 (testa d'oro di Gilardino, destinato a indossare presto la maglia rossonera), con reti di Kakà e Pirlo, ma soprattutto grazie all'entrata di Tomasson che ha scombussolato la difesa emiliana.
Con un solo gol, firmato da Di Natale, l'Udinese mantiene la terza piazza dietro alle due grandi. E come Juventus e Milan deve soffrire oltre il previsto per continuare la sua splendida serie positiva, fatta di sei vittorie e due pareggi. Ma che potesse finire in un pareggio anche oggi, nonostante i friulani meritassero la vittoria, è stata un' ipotesi viva fino all'ultimo, con gli ospiti che hanno sprecato occasioni irripetibili.
Vince invece di goleada (4-2) il Cagliari, che conferma agevolmente di essere la quarta forza del campionato su un Chievo che si risveglia, e in parte si riscatta, soltanto nell'ultima mezzora della partita, subendo oltremodo la superiorità avversaria nel primo tempo. Ancora sugli scudi Zola, che con una doppietta (magnifica punizione a giro, e impeccabile rigore) raggiunge quota 86 gol in Serie A.
Nella scia dei sardi c'è il Palermo, che batte l'Atalanta 1-0. I meriti dei rosanero sono almeno pari ai demeriti, o alla sfortuna, dell'Atalanta che ha avuto il pallone per pareggiare il gol di Brienza, ma Bernardini si è fatto parare il rigore da Guardalben, bravo a non muoversi prima e intuire la direzione del pallone.
A colpi di gol il Lecce raggiunge a quota 20 l'Inter che, con i cinque gol di ieri sera al Messina (tripletta di Adriano), è la squadra più prolifica del campionato. I giallorossi di Zeman battono 3-2 un Livorno (come sempre) poco arrendevole, ma la loro non è stata una vittoria risicata, perchè sono stati sempre padroni del gioco. Erano sette giornate che la squadra di Zeman non vinceva e quindi il successo odierno può costituire la base per un suo rilancio che serve anche a dare consistenza alla partecipazione del sud al campionato.
Il sud che però soccombe a Reggio Calabria, con gli amaranto surclassati dal Brescia (1-3). Per i lombardi sono tre punti d'oro, che permettono loro di scavalcare, oltre agli avversari di oggi, anche Livorno e Lazio, ferme a quota 16 con la Roma, impegnata nel posticipo con la Samp. Seguita a rimanere sul fondo il Bologna, battuto a Firenze col minimo scarto. La squadra di Carlo Mazzone rimane ancorata alla quart'ultima posizione e rischia l'annegamento.
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