Una lotteria per premiare cittadini e lavoratori pubblici virtuosi

di MICHELE MAROLLA
BARI - Una lotteria per premiare (uno su mille) cittadini e lavoratori pubblici virtuosi. È una provocazione per cercare di stemperare il clima ormai arroventato, ma è anche una pratica di benchmarking (copiare quello di buono che fanno da altre parti e migliorarlo). 

In Svezia, a Stoccolma, gli autovelox fotografano anche gli autisti che rispettano i limiti. Tra questi viene estratto periodicamente un fortunato che si aggiudica un montepremi finanziato con le multe. Siamo ormai un Paese di scommettitori, si consumano milioni di euro (ed anche tante vite) con il gratta e vinci. E allora perché non utilizzare in positivo questa tendenza tutta italica, senza esclusione dei baresi? Perché non istituire una bella lotteria che premia cittadini che depongono i rifiuti negli orari previsti e non al di fuori dei contenitori; netturbini che puliscono con dovizia e passione le strade loro assegnate; impiegati che la macchinetta del caffè ce l’hanno elettrica e posizionata sulla scrivania accanto al computer che usano per collegarsi a Facebook per rispondere soltanto alle questioni poste dai cittadini; proprietari di cani che raccolgono non solo le deiezioni dei propri animali domestici, ma anche quelle degli altri. 

ll paradosso, ci auguriamo, è evidente. Non vorremmo che dopo la violenta contrapposizione, come spesso accade, tutto finisca a tarallucci e vino. Il problema esiste, inutile negarlo, e i cittadini fanno bene a segnalarlo. Il punto è far funzionare tutto il sistema: chi gestisce deve assumersi le responsabilità se la macchina non funziona, non può populisticamente scaricare sempre su altri il mancato funzionamento. 

E’ appena il caso di ricordare che in estate l’Amiu ed Emiliano hanno tuonato contro i cittadini sporcaccioni, lamentando grande dispendio di risorse finanziarie ed umane per tentare di tenere la città pulita. Con grande scorno, perché il cittadino sporcaccione tornava a disseminare divani, letti, vecchi mobili a ogni angolo di strada, come testimoniato dalle fotografie pubblicate per un mese dalla Gazzetta. Per risolvere i problemi occorrono misura, percorsi e obiettivi chiari. Altrimenti tutto si confonde.
Privacy Policy Cookie Policy