ROMA - La «più ampia soddisfazione» viene espressa dal ministro della Difesa, Antonio Martino, per l'istituzione, deliberata oggi all'unanimità dal Senato, di una «Commissione parlamentare di inchiesta sui casi di morte e gravi malattie che hanno colpito il personale militare italiano impiegato nelle missioni internazionali di pace, sulle condizioni della conservazione e sull'eventuale utilizzo di uranio impoverito nelle esercitazioni militari sul territorio nazionale».
Il ministero della Difesa, si legge in una nota, «che ha sempre considerato favorevolmente l'iniziativa parlamentare in un quadro di aperta, piena e convinta collaborazione, auspica che la Commissione possa addivenire a conclusioni certe, nell'unico e superiore interesse del personale, militare e civile, che ha operato e opera nell'ambito delle missioni internazionali di pace e nelle installazioni nazionali in cui vengono svolte le attività esercitative. La verità, particolarmente su questi argomenti, è una certezza che va ricercata indipendentemente dall'appartenenza politica».
«Con questo spirito - prosegue - ha sempre operato il ministero della Difesa. Ne sono testimonianza le più rigorose e qualificate indagini scientifiche volute dal ministero, come quelle affidate in tempi diversi, a partire dall'inizio del 2001, al professor Mandelli, il quale ha presentato il terzo rapporto nel 2002».
«Ne è ulteriore testimonianza - conclude - il protocollo sanitario "Signum", recentemente avviato su iniziativa del ministro Martino, per uno studio sui rischi derivanti dal contatto con fattori genotossici (uranio impoverito, arsenico, cadmio, piombo e altri) eventualmente presenti nei Teatri operativi, le cui prime risultanze saranno messe a disposizione della Commissione parlamentare di inchiesta».
Lascia il tuo commento
Condividi le tue opinioni su