IL CAIRO - Man mano che si avvicina l'orario dei funerali del presidente Yasser Arafat - per adesso sono indicate le 10 di domani mattina, nella moschea Fayzal Ben Abdel Aziz, a ridosso dell'aeroporto del Cairo - nella capitale egiziana si accentua il clima di attesa. Oggi pomeriggio centinaia di studenti delle scuole medie inferiori e superiori si sono radunati in punti diversi della città per manifestare la propria solidarietà con il popolo palestinese.
Per domani le onoranze funebri, sui cui dettagli viene mantenuto il massimo riserbo per motivi di sicurezza, sono state promosse da uno speciale comitato presieduto personalmente dal capo dello Stato egiziano Hosni Mubarak, che ha deciso di mettere a disposizione la moschea per i riti religiosi e allestire una camera ardente che ospiti le delegazioni di rappresentanti degli Stati esteri che vorranno rendere omaggio alla salma del presidente palestinese. Tra gli ospiti sono sicuri i nomi di Javier Solana, l'Alto rappresentante per la politica estera di sicurezza, a rappresentare l'Unione Europea; del vice segretario di Stato Usa William Burns, dell'inviato dell'Onu per Medio Oriente Terje Roed Larsen; di numerosi capi di Stato arabi e rappresentanti di governi europei. Per l'Italia saranno presenti il presidente del Senato Marcello Pera, il ministro delle Politiche agricole Gianni Alemanno e il sottosegretario agli Esteri Alfredo Mantica, oltre a numerosi leader dell'opposizione. Il gesto di Mubarak è certamente un omaggio al «grande difensore della causa palestinese, uomo che ha sacrificato la sua vita per dare al suo popolo uno Stato» - così ha definito Arafat il segretario generale della Lega Araba Amr Mussa - ma anche un aiuto concreto alla nuova dirigenza palestinese (i poteri temporanei sono stati assunti da un triumvirato composta dall'ex premier Abu Mazen, da quello in carica, Abu Ala, dal presidente del Consiglio legislativo palestinese Rawhi Fattuh), che non avrebbe potuto garantire la sicurezza delle cerimonie nei propri territori.
Sempre per motivi di sicurezza, da stasera è stata bloccata la grande arteria Uruba, che conduce dalla città all' aeroporto e passa davanti alla casa del presidente Mubarak e davanti all'ospedale militare 'Al Galà, dove sarà deposto stanotte il feretro di Arafat, e in attesa di trasportarlo domattina alla moschea Fayzal Ben Abdel Aziz.
Accanto alle cerimonie ufficiale un programma popolare è stato messo a punto, insieme, dai Fratelli Musulmani, dai comitati popolari di solidarietà con il popolo palestinese e dal disciolto 'Partito del Lavorò, di tendenza integralista. Si prevede un raduno alla moschea di Al Azar - la più alta istituzione teologica dell'Islam sunnita - nel centro della città, con un corteo per le strade circostanti che porterà in processione un feretro simbolico avvolto nella bandiera palestinese. Sarà simile a quello con la salma di Arafat che oggi pomeriggio è stato imbarcato a Parigi su un Airbus, ora in volo per Il Cairo, con i resti mortali del leader scomparso (l'arrivo è previsto dopo le 23). A bordo è anche la moglie di Arafat, Suha.
Al Cairo è arrivata oggi pomeriggio una delegazione palestinese proveniente da Amman, con il compito specifico di collaborare nei preparativi dei funerali. La delegazione sta avendo incontri con dirigenti egiziani e rappresentanti di vari organismi.
Particolare emozione è stata espressa nei caffè, nei ristoranti, nei locali in cui si fuma il narghilè, quando centinaia di persone assiepate davanti agli schermi delle tv Al Jazira e Al Arabiya e della egiziana Nile Tv, hanno visto in diretta le fasi della cerimonia funebre svoltasi all'aeroporto di Parigi: il feretro con Arafat, ricevuto il saluto di un picchetto d'onore militare, alla presenza del presidente francese Jacques Chirac, è stato imbarcato sull'aereo decollato poi per Il Cairo.
«La resistenza palestinese continuerà - ha dichiarato in seguito alla tv Al Jazira il capo dei negoziatori palestinesi, Saeb Erekat - perchè un giorno Arafat sarà seppellito a Gerusalemme, come desiderava». Subito dopo l'anziano esponente dell'Olp è scoppiato a piangere davanti alle telecamere. Grida di collera si sono levate da più spettatori presenti nei locali pubblici.
Remigio Bienni
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