GERUSALEMME - Come previsto, all'annuncio ufficiale della morte di Yasser Arafat le istituzioni palestinesi hanno oggi formalmente istituito il «triumvirato», già predisposto negli ultimi giorni, che dovrà gestire la transizione fino alle elezioni, che in teoria dovrebbero svolgersi fra due mesi.
A capo dell'Olp, la cupola politica dei movimenti palestinesi, è stato nominato l'ex-premier riformista Abu Mazen, che di fatto diventa il nuovo «numero uno» provvisorio della successione. Il presidente del parlamento Rawhi Fattuh, come previsto dalla legge fondamentale, subentra invece a Arafat quale presidente provvisorio dell'autorità palestinese, ma senza i poteri di controllo sui servizi di sicurezza che il rais teneva strettamente nelle sue mani. Il premier Abu Ala è stato confermato alla guida del governo e avrà poteri esecutivi. Il capo del governo conserva inoltre il potere di controllo dei servizi di sicurezza, che aveva assunto la settimana scorsa durante il ricovero di Arafat a Parigi. I «due Abu» appaiono per ora come i principali protagonisti della transizione. Nei giochi di potere del dopo Arafat entra formalmente oggi con un incarico di primo piano anche il «falco» Faruk Kaddumi, rimasto in esilio a Tunisi perché contrario agli accordi di Oslo: Kaddumi è stato nominato leader di al Fatah, la principale componente dell'Olp e primo partito palestinese. La nomina di Kaddumi era praticamente automatica, in quanto numero due uscente del partito sotto la presidenza del rais.
Il ruolo che Kaddumi potrà svolgere nella politica palestinese quale leader formale di Fatah non è chiaro. Secondo fonti politiche palestinesi l'anziano responsabile della politica estera dell'Olp sembra non avere più un seguito importante fra i politici palestinesi, e dall'esilio di Tunisi gli sarà probabilmente difficile influire sulle scelte dell'autorità palestinese.
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