WASHINGTON - «Continueremo a lavorare per una Palestina indipendente»: il presidente George W. Bush ha così fatto il punto sulla politica mediorientale della sua Amministrazione tra le voci e le smentite incrociate sulla morte del presidente palestinese Yasser Arafat.
Durante la prima conferenza stampa dopo la sua rielezione alla Casa Bianca, Bush ha reagito alla notizia della presunta morte di Arafat, affermando «Dio benedica la sua anima».
La frase è stata presa da alcune parti come una conferma del decesso del presidente dell'Anp, facendo scattare una baraonda di reazioni.
Ma poco dopo è intervenuta Condoleezza Rice, il consigliere per la sicurezza nazionale, precisando che l'Amministrazione «non sa se Arafat sia morto».
Anche il Dipartimento di stato ha rilasciato una dichiarazione, affermando di aver avuto una comunicazione dal governo francese secondo cui Arafat si trova «in condizioni critiche» ma che «resta in uno stato di semi-coscienza». La Rice, che era presente alla conferenza stampa, ha spiegato che la frase «Dio benedica la sua anima», pronunciato in risposta alla domanda di un giornalista sulla morte di Arafat, era stata formulata presupponendo che il contenuto della domanda fosse corretto.
Prima della domanda su Arafat, Bush aveva voluto ricordare la sua visione del Medio Oriente con due Stati, Israele e la Palestina, che vivano in pace l'uno con l'altro e ciascuno al sicuro all'interno dei propri confini».
Il tema del Medio Oriente è stato sollevato all'inizio della conferenza stampa. La pace nella regione «è molto importante» per la stabilità del mondo, ha detto Bush in risposta alla prima domanda.
«Speriamo di fare buoni progressi -ha detto Bush-. Credo sia molto importante per i nostri amici israeliani avere uno Stato palestinese pacifico alle loro frontiere. Ed è molto importante per i palestinesi avere un futuro di pace e pieno di speranze. Ecco perchè ho proposto un piano con due Stati».
In precedenza il portavoce della Casa Bianca, Scott McClellan, aveva annunciato che nel secondo mandato Bush intende dare una nuova spinta al processo di pace. «Abbiamo una nuova possibilità a fare progressi con la "road map" e di arrivare ai due Stati previsti dalla visione del presidente», ha detto McClellan.
«Resteremo attivamente impegnati, lavorando con le parti, per realizzare tale obiettivo», ha aggiunto il portavoce.
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