Queste le date più importanti nella vita del presidente palestinese Yasser Arafat, le cui condizioni di salute si sono seriamente aggravate ieri.
1948 - con la creazione dello Stato di Israele, si rifugia a Gaza e poi in Egitto dove diventa presidente dell'Unione degli studenti palestinesi dal 1952 al 1956.
1959 - crea in Kuwait il movimento nazionale di Fatah 1964 - dichiara lotta armata contro Israele 1969 - viene eletto presidente del Comitato esecutivo dell'OLP (Organizzazione per la liberazione della Palestina), in clandestinità assume il nome di Abu Ammar (il padre di Ammar).
1974 - il vertice arabo di Rabat riconosce l'OLP come il solo e legittimo rappresentante del popolo palestinese. Il 13 novembre Arafat parla all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, arriva con la kefiah sul capo e la fondina al fianco (ma la pistola è rimasta fuori dall'aula) e pronuncia il celebre discorso 'del mitra e dell'Ulivò. Nel 1975 l'Olp è ammessa all'Onu come osservatore.
1982 - con l'invasione israeliana del Libano, Arafat, che vive a Beirut dal 1971, è costretto all'esilio in Tunisia 1988 - rinuncia pubblicamente al terrorismo 1994 - vince il premio Nobel per la Pace con i leader israeliani Yitzhak Rabin, assassinato il 27 ottobre 1995, e Shimon Peres, per gli accordi di pace firmati alla Casa Bianca nel 1993. Rientra nei territori palestinesi 1996 - eletto presidente dell'Autorità palestinese 2000 - in settembre, scoppia seconda Intifada 2001 - in dicembre, è messo al confino a Ramallah, dove l'esercito israeliano lo tiene sotto assedio nel suo quartier generale diroccato 2002 - in giugno, il presidente americano George W. Bush lo dichiara politicamente morto 2003 - in settembre, il consiglio di sicurezza israeliano dà parere positivo in linea di principio all'espulsione di Arafat dai territori.
2004 - crescenti difficoltà con i suoi più diretti collaboratori dopo che nel settembre dell'anno precedente ha licenziato il suo premier Abu Mazen per gravi dissensi.
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