La forma acuta è rara (circa 10% dei casi) ha un periodo di incubazione di 5-12 settimane, ed è riconoscibile dai sintomi classici di virosi quali: malessere generale, sonnolenza, nausea, dolenzia addominale, ittero, urine scure, feci chiare, astenia marcata.
La forma cronica è la più frequente. Dopo l'infezione acuta, che può passare assolutamente inosservata, si ha la cronicizzazione dell'infezione in circa il 90% dei casi.
La malattia epatica cronica si sviluppa mediamente nel 55-65% dei casi, in genere con un andamento indolente e sviluppo di epatite cronica stabilizzata, istologicamente documentabile, in un arco di tempo variabile, ma mediamente stimato di 10-15 anni.
Lo sviluppo di cirrosi (cioè la progressiva deposizione di tessuto cicatriziale nel fegato, con formazione di noduli) richiede mediamente dai 25 ai 30 anni.
Questa variabilità dipende da molti fattori, sia legati al virus (tipo, carica virale etc.) o all'ospite (stato immunitario, malattie concomitanti etc.) o fattori associati (alcol, farmaci, tossici, altri virus epatitici, etc.)
Di fatto, gli «stadi» di epatite cronica non sono differenziabili tra loro fino a che non si instaura un quadro di cirrosi complicata: saranno le complicanze, maggiori o minori, della cirrosi a dare segno di sé.
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