ROMA - Oltre 200 mila bambini l'anno - 547 al giorno - muoiono a causa delle guerre e degli attacchi terroristici. La stima è dell'Unicef ed è stata riferita dalla deputata Tiziana Valpiana (Prc) in una delle sessioni di lavoro nell'ambito della conferenza mondiale delle donne parlamentare sui diritti dell'infanzia.
Almeno 10 mila dei bambini vittime dei conflitti sono saltati sulle mine. Sarebbero 2 milioni, negli ultimi 10 anni, i bambini morti 'direttamente» per causa delle guerre; oltre 20 milioni sono invece stati costretti ad abbandonare le loro case e a diventare profughi insieme alle loro famiglio o persino da soli. Sempre a causa delle guerre, un milione di bambini sono orfani o soli, risultano traumatizzati in modo grave a livello psicologico. Secondo alcuni organismi internazionali (fra i quali l'Unhcr e Amnesty) circa 300 mila bambini al di sotto dei 15 anni sono soldati nelle forze governative o in formazioni irregolari in 40 paesi nel mondo. Il 25-30% sono femmine. Per Valpiana, si rende fra l'altro necessario che i paesi facciano proprio il Protocollo opzionale alla Convenzione riguardante l'ingaggio dei bambini nei conflitti armati e che un tribunale internazionale giudichi i responsabili del reclutamento militare dei minori. «Alla luce di questi dati - ha detto Valpiana - possiamo affermare che oggi è in corso una guerra mondiale dichiarata dagli adulti contro i bambini». Invece «i bambini vogliono vivere in pace. Hanno il diritto di farlo. Spetta a noi adulti prendere coscienza dell'orrore e fermare questa spirale sanguinosa che produce povertà, insicurezza, odio e violenza fra i popoli e distrugge la speranza per il futuro».
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