ROMA - Tv, quotidiani, settimanali, radio, siti internet: quella della comunicazione cattolica italiana è una vera e propria «galassia». Un patrimonio che ha una lunga tradizione: basti pensare ai settimanali cattolici ancora esistenti, molti dei quali nati alla fine del XIX secolo. Una «galassia» individuata con attenzione del direttorio della Cei sulle comunicazioni sociali, presentato oggi a Roma, secondo il quale ci sarebbe a volte bisogno di una maggiore coordinazione e collaborazione, e soprattutto di fiducia da parte degli stessi credenti, invitati dai vescovi a «superare l'indifferenza» verso i media cattolici.
EDITORIA CATTOLICA: Sono migliaia le testate di varia natura, genere e configurazione, dai settimanali diocesani ad altre testate diffuse sul territorio nazionale, legate a congregazioni religiose, a santuari, associazioni, movimenti, ambiti missionari. Senza contare la produzione di saggistica e le riviste specializzate.
IL SIR: E' il servizio di informazione religiosa promosso dalla Cei, a servizio dei settimanali diocesani, ma anche di altri media e dei singoli. Ha una particolare attenzione anche ai temi europei.
AVVENIRE: E' un «irrinunciabile punto di riferimento» e per la Chiesa è «una presenza di qualità nel mondo dell'informazione». Dai vescovi l'invito a singoli e alle comunità di utilizzare al meglio quella che per alcuni è ancora una «risorsa inutilizzata», le cui «potenzialità, nonostante la crescita costante di lettori e copie diffuse, restano in gran parte ancora inespresse».
TV: Viene ricordato l'impegno delle emittenti di ispirazione cattolica, soprattutto di Sat2000, la «tv dei cattolici italiani», nata dalle sollecitudini del convegno ecclesiale di Palermo. Si pone attenzione anche all'evolversi del mercato in funzione della rapida evoluzione della tecnologia digitale che amplierà l'offerta televisiva.
RADIO: Accanto a importanti radio nazionali, come «Radio Maria» e a numerose radio locali, è stata creato il marchio InBlu, un circuito che permette la trasmissione in contemporanea per alcune ore al giorno, una banca programmi, a disposizione delle radio locali cattoliche.
INTERNET: Un sito in ogni parrocchia: può essere questa la sintesi di una nuova politica della Chiesa italiana. Anche perché la Rete, se adeguatamente valorizzata e sapientemente utilizzata, può divenire «non solo luogo di confronto ma anche di vera e propria elaborazione della cultura cattolica. Non bisogna esitare ad utilizzare internet in riferimento all'evangelizzazione».
ALTRI MEDIA: il documento dei vescovi evidenzia le presenza dei cattolici anche in settori come il cinema (con le sale parrocchiali e la commissiona di valutazione film), la musica classica e leggera, il teatro, la pittura, la scultura, l'architettura.
ASSOCIAZIONI NAZIONALI: Sono la Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici); Corallo (Coordinamento radiotelevisioni libere locali); l'Uelci (Unione editori librai cattolici italiani); l'Acec (Associazione cattolica esercenti cinema); Federgat (Federazione dei gruppi di attività teatrale).
Sono poi attivi l'Ucsi (Unione cattolica stampa italiana); l'Aiart (Associazione italiana ascoltatori radio e tv); Weca (Webmaster cattolici italiani) e Copercom (Coordinamento per la comunicazione).
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