BRUXELLES - Il no espresso dalla commissione libertà civili, giustizia e affari interni alla nomina di Rocco Buttiglione quale commissario europeo alla giustizia, libertà e sicurezza, non chiude la partita.
L'argomento passerà ora alla conferenza dei presidenti di gruppo, che si riunirà mercoledì prossimo, per esaminare i risultati delle audizioni dei 24 commissari del nuovo governo europeo. Quindi, nel caso che su Buttiglione o su altri commissari restino delle riserve, partirà una richiesta al presidente designato della Commissione europea Josè Manuel Barroso ad adottare dei provvedimenti, quali un rimpasto con il cambio di alcuni dicasteri o la sostituzione del commissario.
Barroso avrà un incontro con il presidente del Parlamento europeo Josep Borrell ed i presidenti dei gruppi parlamentari il 21 ottobre. In quell'occasione, ci sarà probabilmente un tentativo per superare eventuali impasse, prima del voto previsto nella plenaria fissato per il 27 ottobre a Strasburgo.
E' la prima volta che un commissario raccoglie il voto negativo da parte di una commissione parlamentare dopo essere stato sottoposto ad audizione. Finora dall'europarlamento erano partite solo delle raccomandazioni e delle riserve che avevano accompagnato l'approvazione di alcuni candidati.
Se non sarà trovato un compromesso Barroso potrà insistere nel mantenere la squadra di governo così come l'ha presentata o fare il rimpasto richiesto.
Per potersi insediare il primo novembre prossimo al posto del governo di Romano Prodi, la nuova Commissione ha bisogno del voto favorevole dell'assemblea di Strasburgo. Che è un voto sull'intero eurogoverno e non sui singoli commissari.
Barroso, quindi, potrebbe non accogliere un'eventuale richiesta di sostituire uno o più commissari o di ridistribuire qualche incarico, ma dovrà valutare bene se gli conviene scegliere il confronto con una parte del Parlamento e rischiare la sfiducia.
Ignorare il parere di una commissione, si fa notare, equivarrebbe nella sostanza a considerare inutili le audizioni che, invece, nell'ottica degli eurodeputati devono essere sempre più vincolanti per i futuri governi europei.
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