La sagra delle olive dall'8 ottobre sino a domenica 10 a Sannicandro di Bari ha già raggiunto la diciottesima edizione. E' organizzata dall'Oleificio Cooperativo e dall'Arci con il patrocinio di Regione, Provincia, Camera di Commercio, Comune e "La Gazzetta del mezzogiorno". In programma un convegno sulla coltivazione dell'olivo ma, soprattutto, su tante degustazioni in salamoia, in calce, in acqua , ma soprattutto fritte.
La sagra cominciò con qualche bancarella all'ombra del castello e via via s'è irrobustita sino a richiamare i tanti che apprezzano le olive.
Ragazze in costume d'epoca illustrano le sale del castello, la mostra della civiltà contadina e di oggetti reperiti durante i lavori di restauro.
Sannicandro dista 12 chilometri da Bari. Ha mantenuto le sue caratteristiche di borgo contadino di
stampo giolittiano.
Prefisso telefonico: 080.
Informazioni: associazione Arci e Assessorato alla Cultura 9935319- 9936313.
Da visitare: il castello normanno svevo, la chiesa di Santa Maria Assunta, il Centro
Storico.
Da acquistare: olio d'oliva, olive, pane, olive e orecchiette che, secondo lo storico della cucina
Luigi Sada, furono inventate proprio a Sannicandro.
Dove pranzare: Il Nascondiglio 632761 dove preparano ottime braciole di cavallo e trippe, Rossini 633026, Il Castello, Al Lago 9934800.
Tutti ambienti rustici con piatti tipici dove in questi giorni di sagra non lesinano piatti a base di olive.
La mitologia narra che l'ulivo fu fatto germogliare per la prima volta da Pallade Atena per stupire Zeus, ingraziarselo e per farsi donare l ' Attica. La cosa le riuscì così bene che il padre degli dei l'accontentò contribuendo persino a far diffondere la pianta in tutto il bacino del Mediterraneo.
Forse (e qui entra in ballo solo e soltanto l'immaginazione) una pianticella magari quella con i frutti più dolci, trovò accoglienza nel suolo dove oggi sorge Sannicandro di Bari e lì si dette da fare a riprodursi nel più degno dei modi.
Vittorio Stagnani
Lascia il tuo commento
Condividi le tue opinioni su