WASHINGTON - Un rapporto della Cia, i servizi segreti americani, non ha trovato nessuna prova definitiva che l'ex presidente iracheno Saddam Hussein abbia ospitato il terrorista Abu Musab al Zarqawi, considerato il principale alleato di Al Qaida in Iraq. L'esistenza di tale legame è invece affermata dall'amministrazione Bush fin da prima dell'invasione dell'Iraq.
Anche nel dibattito elettorale in tv della notte scorsa il vicepresidente americano Dick Cheney ha ripetuto che c'erano rapporti fra Saddam e Zarqawi. Lo stesso aveva fatto ieri il portavoce della Casa Bianca Scott MaClellan.
«Non c'è nessuna prova definitiva che il regime di Saddam Hussein abbia dato ospitalità a Zarqawi», ha detto ieri un anonimo funzionario americano riguardo al rapporto della Cia.
La fonte tuttavia ha detto che il rapporto, che contiene sia notizie nuove sia alcune notizie già note, non dà alcun giudizio finale né arriva a conclusioni definitive sulla questione.
«Non sarebbe corretto affermare che il caso è chiuso», ha detto il funzionario.
Secondo un dirigente dell'amministrazione Usa citato dalla televisione Abc, che non ne ha fatto il nome, il rapporto della Cia è stato consegnato alla Casa Bianca la scorsa settimana e solleva «seri interrogativi» sull'affermazione dell'amministrazione Bush che Zarqawi aveva trovato un «santuario» nell'Iraq di Saddam Hussein.
«Il funzionario ha detto che non c'è una prova decisiva addirittura del fatto che Saddam sapesse che Zarqawi si trovava a Baghdad», ha detto la Abc.
Il rapporto della Cia conclude che Zarqawi, diventato il nemico numero uno degli americani in Iraq, andava e veniva da Baghdad, ma mette in dubbio che il terrorista avesse ottenuto una autorizzazione ufficiale a farsi curare nella capitale irachena, come invece aveva affermato il presidente George W. Bush l'estate scorsa.
Il rapporto, reso noto dall'agenzia di stampa americana Knight-Ridder, rivela inoltre che nel 2002 e nel 2003 il regime di Saddam aveva fatto arrestare alcuni complici di Zarqawi.
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