Domenico Sangillo (Rodi Garganico, 1922) si trasferisce giovanissimo a Roma, dove frequenta i maggiori artisti contemporanei e affina la sua vocazione per la pittura ispirandosi al tonalismo romano. Ottiene subito prestigiosi
riconoscimenti di pubblico e di critica che si concretizzano, tra l'altro, nella partecipazione alla VII e alla VIII Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma. Vince il Premio Città di Alatri e il Premio Università di Roma
Istituto Orto Botanico, ed ottiene la medaglia d'oro al Premio Città di Amalfi. Tiene personali in numerose città italiane (Foggia, Ancona, Macerata, Roma) recensite sui più importanti quotidiani italiani e dalla RAI-TV da critici del calibro di Carlo Barbieri, Raffaele De Grada, Valerio Mariani. E sarà proprio Mariani a presentare la sua personale alla Galleria Gussoni di Milano, seguita con interesse da Carlo Carrà. Le opere i Sangallo figurano in importanti collezioni pubbliche (Banca d'Italia; Ministero Agricoltura e Foreste, Museo Civico di Roma) e private. L'attività dell'artista è documentata nella monografia, Domenico Sangillo, Opere, Foggia, Claudio Grenzi Editore, 2000. Negli ultimi decenni Sangillo ha rivelato anche un'ispirazione poetica intensa ed originale espressa in liriche raccolte in numerosi volumi, editi da Schena, recensiti da importanti scrittori e critici letterari, tra i quali Pasquale Soccio, Giuseppe Cassieri, Filippo Fiorentino, Giuseppe de Matteis, Elio Filippo Accocca, Mario Petrucciani, Aldo Vallone, Angelo Russi, Manfredo Anziani. Nel 2004 la Terza rete della RAI-TV gli ha dedicato un
servizio firmato da Raffaele Nigro.
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