ROMA - «La Finanziaria proposta dal Governo fa cassa tagliando le risorse per lo sviluppo del Mezzogiorno». Lo sostengono in una dichiarazione congiunta i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, Paolo Nerozzi, Raffaele Bonanni e Paolo Pirani, per i quali «ciò aggraverà la situazione evidenziata dall'Istat che ha rimarcato il forte rallentamento della crescita dell'occupazione. Le misure proposte, nonchè la ripartizione delle risorse per lo sviluppo del Mezzogiorno - proseguono i tre sindacalisti - sono inadeguate per procedere ad un riequilibrio delle aree e delle Regioni svantaggiate rispetto alla media del Paese. Gli accordi, che prevedevano la concertazione preventiva rispetto alla Finanziaria ed alle modalità e quantità di risorse da impegnare, sono stati disattesi. Il risultato evidente del comportamento del Governo verso le forze sociali è quello di paralizzare qualsiasi attività di sviluppo del Paese ed in particolare del Mezzogiorno, senza capire che la concertazione è l'arma più efficace per accrescere la competitività del sistema Italia».
Per Nerozzi, Bonanni e Pirani, dunque, «si tratterà di valutare le ricadute dei due collegati competitività e fisco sulla possibilità di crescita degli investimenti e dell'occupazione, soprattutto femminile e giovanile, al sud».
«Come fa il vice Ministro Miccichè - chiedono infine - a dire che sono aumentate le risorse destinate alle aree meridionali?».
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