ROMA - Eccole, finalmente, provate ma sorridenti Simona Pari e Simona Torretta. In Italia erano da poco passate le 19.00 quando la tv araba satellitare Al Jazira ha mandato in onda lo straordinario video che immortalava il momento della liberazione delle due volontarie italiane dopo tre settimane di prigionia in Iraq, che hanno tenuto un Paese col fiato sospeso. Una breve, ma intensa e commovente, sequenza di immagini che hanno fatto subito il giro del mondo.
Due figure con la testa coperta da un lungo velo nero, il niqab, camminano andando incontro alla telecamera di Al Jazira. Indossano abiti pesanti e le mani sono coperte da guanti scuri. E' l'ora del crepuscolo ed il paesaggio intorno è desolato e polveroso. Alle loro spalle si scorge un muretto basso oltre il quale, in lontananza, si distinguono chiaramente una moschea e un minareto dorati, illuminati.
Una delle due figure alza le mani e solleva il velo. La si riconosce subito, dopo giorni che, grazie ai manifesti affissi in tutta Italia, le due Simone sono diventate volti familiari: è Simona Torretta. Il sorriso le illumina il volto. E' dimagrita, provata ma visibilmente felice. Si volta verso l'altra figura ancora irriconoscibile e sembra incitarla ad imitarla. E così avviene. Con il medesimo gesto si scopre il volto e si mostra all'obiettivo: è Simona Pari. Più titubante, almeno in apparenza, rispetto all'amica. Ma solo per un attimo perché anche lei cede al sorriso. «Shukran, shukran gesilan, ma salama (Grazie, grazie mille, arrivederci)», sono le prime parole che pronuncia Simona Torretta. Le pronuncia in arabo e sono parole di ringraziamento. Sullo sfondo si sentono altre voci: arabo, italiano, inglese si mischiano confondendosi. La Pari ha in mano un sacchetto di plastica bianco. Forse contiene oggetti personali. La Torretta, invece, ha con sé un' ingombrante scatola di cartone. Un'inquadratura dall'alto sembra indicare che al suo interno, in superficie, ci siano delle carte. Forse libri.
Sullo schermo compare un uomo con barba e capelli neri. Subito dopo un altro: è Maurizio Scelli, il commissario straordinario della Croce Rossa italiana. Indossa una camicia bianca e con un grande sorriso sta andando incontro alle due donne. Vicino a lui si materializza un altro uomo ancora. Il gruppo ha raggiunto le due Simone. Tutti quanti si stringono le mani. Scelli poi si gira e rivolto alla telecamera di Al Jazira dice: «Grazie a voi per quello che avete fatto per l'Italia».
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