ROMA - Abbattere il costo del lavoro per aumentare la redditività del prodotto, investire nella ricerca e siglare un accordo di filiera che consenta all'uva da tavola di garantire una giusta remunerazione ai produttori e di essere presente sugli scaffali dei supermercati a prezzi equi per i consumatori. Sono questi gli interventi chiesti dalla Coldiretti per superare la crisi dell'uva da tavola che è il simbolo della frutta made in Italy all'estero perchè è il prodotto ortofrutticolo nazionale maggiormente esportato nel mondo in termini di valore. Si tratta di un primato che deve essere sostenuto - rileva l'organizzazione - per evitare che le recenti crisi mettano a rischio il futuro di questa coltivazione determinante per l'economia e l'occupazione dell'Italia meridionale ed in particolare della Puglia dove viene raccolta oltre due terzi della produzione nazionale. La coltura dell'uva da tavola è infatti importante - conclude la Coldiretti - anche per l'indotto che genera assicurando un elevato impiego di manodopera soprattutto per le cure dei grappoli.
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