ROMA - La produzione mondiale di uva da tavola si aggira intorno ai 76 milioni di quintali ottenuta per più della metà in Europa, per circa un quarto in Asia e per il resto in America, in Africa e in Oceania. I maggiori produttori, oltre all'Italia (Puglia e Sicilia in testa) che copre il 20% della produzione mondiale, sono la Russia con più di 10 milioni di quintali, Turchia (8 mln quintali) e Stati Uniti (5,5 mln quintali).
Alcune delle varietà più diffuse sono Alfonso Lavallee, Cardinal (ottenuta nel 1939 a Fresno, in California), Italia (una delle più apprezzate, con grappoli grandi e consistenti, di colore giallo dorato, con un delicato sapore di moscato) e Regina (una delle più antiche e diffuse, di provenienza probabilmente siriana, introdotta in Italia dagli antichi romani).
La coltura dell'uva da tavola in Italia ha avuto un notevole incremento nel decennio che va dal 1958 al 1968 con una superficie che aumentò del 31% da 66.721 ettari a oltre 87 mila. Nel decennio successivo la superficie subì una contrazione del 9% circa. Dagli anni '80 la situazione si è stabilizzata e la produzione oscilla sui 15 milioni di quintali. Il primato del consumo, in quantità assoluta, lo detiene la Russia con 10 milioni di quintali, seguono Turchia, Stati Uniti e Italia con 6 milioni di quintali. Il consumo individuale vede in testa Turchia, Siria e Grecia con 15-20 Kg pro-capite, seguono Spagna e Italia con 10-13 Kg pro-capite. Tra i paesi le cui esportazioni sono in notevole aumento figurano Cile, Grecia. Per le importazioni in progressivo aumento tutti i Paesi europei tradizionali consumatori, tranne Svezia, Svizzera e i Paesi dell'Europa Orientale.
Lascia il tuo commento
Condividi le tue opinioni su