Autore della decapitazione sarebbe lo stesso Abu Musab al Zarqawi, considerato il capo dell'organizzazione e il "numero uno" della rete terroristica Al Qaida in Iraq. E suo sarebbe un comunicato sul web: non abbiamo le due italiane
DUBAI - Il militante del gruppo Tawhid wal Jihad (Unificazione e guerra santa) che ha decapitato l' ostaggio americano Eugene Armstrong sarebbe lo stesso Abu Musab al Zarqawi, considerato il capo dell'organizzazione e il "numero uno" della rete terroristica Al Qaida in Iraq: lo affermano fonti sul sito Internet integralista "ansarnet", che ha mostrato stasera il video dell'uccisione. L'uomo incappucciato che, con un coltello, taglia la testa di Armstrong e la appoggia sulla sua schiena aveva in precedenza letto una lunga dichiarazione in cui si accusavano gli Stati Uniti di non aver liberato le donne detenute nelle carceri irachene e si davano loro altre 24 ore per farlo, pena la decapitazione degli altri due ostaggi, l'americano Jack Hensley e il britannico Kenneth Bigley.
Sempre attraverso un comunicato diffuso via Internet il gruppo integralista islamico guidato da Abu Musab al Zarqawi ha negato oggi di aver «acquistato» dai loro rapitori le due donne italiane prese in ostaggio in Iraq il 7 settembre.
La dichiarazione del gruppo Tawhid e Jihad vuole smentire l'ipotesi ventilata ieri sera dal vice-ministro degli esteri iracheno Hamid al-Bayati, il quale in un'intervista al TG-2 aveva parlato delle segnalazioni secondo cui le due ragazze italiane sarebbero state trasferite da Baghdad a Falluja: «Secondo informazioni pervenuteci - aveva detto Bayati - sono state sequestrate da organizzazioni criminali, che potrebbero averle vendute ad elementi del gruppo di al Zarqawi».
«Il gruppo Tawhid e Jihad - si legge nella dichiarazione su internet - afferma che la notizia secondo cui abbiamo comprato le italiane è una menzogna. Invitiamo i fratelli e le sorelle a non essere frettolosi nel raccogliere le notizie».
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