CITTA' DEL VATICANO - Il Papa denuncia lo «sconvolgente dilagare del terrorismo» e il «susseguirsi di atroci attentati alla vita umana che turba e inquieta le coscienze».
Dopo una settimana in cui, soltanto in Iraq, sono morte in modo violento più di 250 persone, Giovanni Paolo II sceglie di levare la sua voce durante la preghiera dell'Angelus contro la violenza cieca che sta sconvolgendo tante regioni del mondo.
Il Papa, che già ieri aveva parlato con toni molto preoccupati della situazione in Iraq e Terra Santa, e che ha ancora presente l'orrore della strage di bambini a Beslan, ha denunciato oggi il terrorismo, senza citare in particolare alcun paese. Nel cortile del palazzo apostolico di Castel Gandolfo davanti a un migliaio di fedeli, ha prima ricordato come «dinanzi al male, che in varie forme si manifesta nel mondo, l'uomo, afflitto e sconcertato, si chiede "perché"».
Eppure, ha poi osservato, «questa alba del terzo millennio» è stata «benedetta dal grande giubileo» ed è «ricca di tante potenzialità». Tuttavia «l'umanità è segnata dallo sconvolgente dilagare del terrorismo. Il susseguirsi di atroci attentati alla vita umana turba e inquieta le coscienze e suscita nei credenti la sofferta domanda che ricorre nei salmi: "perché, Signore, fino a quando?"».
Dopo la sua addolorata constatazione il Papa ha analizzato il problema dal punto di vista della fede, sottolineando che «Dio ha risposto a questo angoscioso interrogativo che sprigiona dallo scandalo del male, non con una spiegazione di principio, quasi a volersi giustificare, ma con il sacrificio del proprio figlio sulla croce». «Nella morte di Gesù - ha spiegato - si incontrano l'apparente trionfo del male e la vittoria definitiva del bene». Giovanni Paolo II è apparso oggi in forma discreta, ma con una notevole difficoltà nella lettura del testo. I pellegrini giunti nella residenza estiva dei papi lo hanno accolto con molto calore e lo hanno festeggiato a lungo.
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