ROMA - Gli ulema non credono che dietro il sequestro di Simona Torretta e Simona Pari ci sia la mano della guerriglia irachena e puntano il dito conto i servizi segreti che voglio screditare la guerriglia. Durante una conferenza stampa a Baghdad, il capo dei religiosi sunniti, Abdul Salam al-Kubaisi, ha riferito che il 6 settembre le due ragazze lo andarono a trovare per organizzare una colonna di aiuti diretta a Falluja. Gli dissero che si sentivano «sotto pressioni» che al-Kubaisi non ha voluto specificare. Un elemento che, il capo degli ulema, fa pensare che il rapimento sia opera di servizi segreti e, in particolare, di un gruppo che vorrebbe costringere le Ong ad allinearsi alle forze della coalizione.
Al-Kubaisi ha anche lanciato un appello ai sequestratori: «conoscete la nostra posizione riguardo al governo italiano» ha detto, «ma siamo amici del popolo italiano».
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