SYDNEY - L'attentato di ieri a Giakarta contro l'ambasciata australiana non convincerà Canberra a ritirare le sue truppe dall'Iraq. Lo ha detto oggi il premier australiano John Howard, aggiungendo che i servizi di informazione hanno messo in guardia sulla «netta possibilità» di un altro attentato.
«Si può pensare quel che si vuole del nostro coinvolgimento in Iraq, ma il giorno che l'Australia permetterà che decisioni come queste possono essere governate dalle minacce del terrorismo sarà il giorno in cui l'Australia perde il controllo del suo futuro», ha detto il premier.
L'autobomba di ieri ha ucciso nove persone, mentre i feriti sono più di 180.
«Le agenzie di intelligence ci hanno informati che c'è la possibilità di un altro attentato di questo tipo a Giakarta», ha detto ancora Howard. «Non ci sono informazioni specifiche ma la natura delle indicazioni raccolte e il numero di persone che ritengono siano operativi suffraga il timore che ci possa essere un altro attentato», ha aggiunto.
La notte scorsa la Jemaah Islamiyah ha rivendicato la paternità dell'attentato di ieri con una dichiarazione su internet nella quale ha minacciato nuovi attacchi se l'Australia non lascia l'Iraq. Howard ha poi detto stamattina che la polizia indonesiana aveva ricevuto un Sms prima dell'esplosione che minacciava un attentato a ambasciate occidentali se non veniva liberato il religioso militante Abu Bakr Bashir.
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