ROMA - «Un ponte per...» è un'associazione di volontariato nata nel 1991 subito dopo la fine dei bombardamenti della Prima Guerra del Golfo, con l'obiettivo di promuovere iniziative di solidarietà in favore della popolazione colpita dalla guerra. Con il nome di «Un ponte per Baghdad», l'associazione ha realizzato in Iraq diversi progetti di aiuto nel campo sanitario, della depurazione delle acque e nel campo educativo. Secondo quanto riferisce il sito on-line l'organizzazione ha circa 500 aderenti e comitati locali in diverse città italiane.
Dall'Iraq, l'associazione ha poi esteso la sua attività anche altrove. Nel 1999, con il drammatico evolversi della situazione nei Balcani, l'associazione ha lanciato un altro "ponte" promuovendo - tramite la campagna "Un ponte per...Belgrado" - progetti per l'invio di medicinali e presidi sanitari agli ospedali e per l'aiuto ai profughi dal Kosovo.
L'organizzazione ha avviato anche azioni di solidarietà in Medio Oriente ("Un ponte per... Chatila", a favore dei campi profughi palestinesi presenti in Libano) e in Turchia ("Un ponte per... Dyarbakir» a sostegno dei diritti della minoranza curda in Turchia).
Entrambe le due giovani rapite lavorano al progetto «Farah», un programma il cui scopo è migliorare l'educazione primaria e la partecipazione scolastica in alcune scuole di Baghdad e Bassora.
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