MAZARA DEL VALLO (TRAPANI) - «E' colpa mia, non dovevo lasciarla sola». La nonna della piccola Denise, Maria Pipitone, non sa darsi pace. Nell' appartamento dove abita la famiglia della bimba scomparsa a Mazara del Vallo, in via Labruna, è un via vai di persone e di forze dell'ordine.
I genitori di Denise, chiusi nel loro dolore, non vogliono parlare: il padre, Toni Pipitone, di 40 anni, è un muratore, la madre, Piera, di 35, è casalinga. Una famiglia che «non naviga nell'oro», sottolineano gli investigatori, e che vive in un appartamento modesto, una palazzina a due piani dove abitano anche la nonna e gli zii della bambina.
«Non era la prima volta che giocava da sola davanti casa, qui ci conosciamo tutti, non è mai successo nulla» ripete la nonna tra le lacrime cercando lei stessa una giustificazione a una vicenda che con il passare delle ore rischia di trasformarsi in un incubo.
E quasi a conferma delle parole della donna un intero quartiere si stringe attorno ai familiari della piccola per mobilitarsi: i vicini di casa si informano, chiedono notizie, si organizzano in squadre di volontari pronte a perlustrare i vicoli della casbah di Mazara. Mentre la nonna piange e si dispera, in cielo volteggia un elicottero che perlustra la zona e da Palermo arrivano le unità cinofile della polizia, pronte a lanciarsi alla «caccia» della bimba scomparsa con in mano la foto della piccola.
Gli «indizi» forniti dalla famiglia sono scarni: Denise ha quasi quattro anni è una bella bambina bruna, con i capelli lunghi mossi, un graffio recente sotto l'occhio sinistro e una voglia scura alla base del collo. Quando è scomparsa indossava pantaloncini arancione e una maglietta verde con bordo arancione.
«Aiutateci a ritrovarla» è l'unica parola che i genitori riescono a dire, supplicando con gli occhi gli investigatori che stanno cingendo d'assedio Mazara del Vallo.
Lascia il tuo commento
Condividi le tue opinioni su