NAJAF - Parte dei miliziani dell'esercito del Mahdi hanno cominciato a deporre, in appositi punti di raccolta, le loro armi, così come aveva ordinato il leader radicale sciita Moqtada Sadr. Altri però, secondo quanto ha constatato un giornalista dell'Afp, hanno lasciato il Mausoleo di Ali, dove si erano asserragliati per oltre tre settimane, con le armi nascosti in sacchi. «Non vogliono restituirle alla polizia o all'esercito iracheno», ha detto lo sceicco Ahmad Shaibani, portavoce di Moqtada Sadr.
Decine di migliaia di pellegrini sono intanto arrivati a Najaf: quasi tutti uomini, per lo più vestiti di bianco, si sono sottoposti pacificamente ai controlli della polizia irachena che, in check-point dislocati agli ingressi della città vecchia, controllavano che i nuovi arrivati non fossero armati. All'ingresso della moschea di Ali, grande emozione: i più si inginocchiavano per terra e baciavano il pavimento o il grande portone di legno chiaro del tempio islamico; altri inneggiavano slogan politici o religiosi ed alcuni innalzavano immagini del leader radicale sciita Moqtada Sadr.
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