BARI - Sono 104.500 gli euro messi a disposizione del programma annuale dal settore per le attività promozionali dei prodotti Agroalimentari tipici della Regione Puglia per finanziare complessivamente tutte le iniziative specifiche proposte.
Questo progetto sarà gestito dal centro di Ricerca e Sperimentazione in agricoltura "Basile Caramia" di Locorotondo, che si è proposto come soggetto attuatore di tutte le iniziative volte alla valorizzazione della produzione regionale.
Il progetto finanziato con questa somma dalla Regione Puglia al 40% prevede il co-finanziamento di un altro 60% da parte di tutti i Comuni interessati.
Le varie iniziative per attuare questo progetto riguardano la salvaguardia e valorizzazione della produzione vitivinicola nella Valle d'Itria, la promozione dell'olio Dop Terra di Bari, la salvaguardia e valorizzazione delle produzioni tipiche della filiera agrumicola dell'arco jonico, la valorizzazione della frutticoltura del Sud-Est barese, «di Primitivo in Primitivo»: la riscoperta di un vitigno tipico per un vino di qualità, uva da tavola nel sapore della Puglia e Barbatelle per vigneti Puglia.
Grottaglie (TA), città Regina dell'uva da tavola, ha aderito, proponendosi come centro di riferimento, al progetto delle uve da tavola per la produzione dei vitigni autoctoni.
Il 24 agosto, perciò, subito dopo la prima Festa dell'uva è già programmato un incontro con gli altri Comuni che hanno la stessa tipologia di produzione.
I rappresentanti dei comuni ionici di Carosino, Castellaneta, Fragagnano, Ginosa, Lizzano, Mareggio, Massafra, Monteiasi, Montemesola, Monteparano, Mottola, Palagianello, Palagiano, San Giorgio Jonico, San Marzano di san Giuaseppe, Statte e Taranto e quello di Francavilla Fontana(BR) s'incontreranno a Grottaglie per metter a punto tutti particolari per l'avvio del progetto, che prevede uno scientifico vaglio delle uve autoctone dei territori dei Comuni aderenti.
La Città delle Ceramiche, storica produttrice di uve, porrà all'attenzione quei vitigni che hanno dominato il mercato nell'arco di vent'anni dal 1960 al 1980.
Si riconsidererà, perciò, un migliore utilizzo (ai fini della commercializzazione finale) delle uve Regina bianca di Puglia, Primis o Regina dei vigneti.
A seguire, così come prevede il progetto finanziato dal governo pugliese per lo specifico, si allestirà un'ampia mostra pomologica delle uve interessate. Essa potrà contare sull'allestimento di schede ampelografiche (le caratteristiche morfologiche del prodotto), una serie di pubblici incontri per la degustazione dei prodotti, la gestione razionale con tecniche eco-compatibili del vigneto ed, infine, incontri con gli operatori commerciali per la programmazione della migliore strategia e valorizzazione del prodotto.
Paolo Lerario
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