BAGHDAD - Moqtada Sadr non lascerà Najaf e chiede ai suoi seguaci di combattere fino alla morte. Lo ha annunciato stasera un suo portavoce, aggiungendo che il leader radicale sciita sollecita le dimissioni del governo ad interim iracheno.
Il leader radicale sciita si è presentato stasera alla stampa nel complesso del mausoleo dell'Imam Ali a Najaf, con una mano bendata e sorridente, ha salutato i suoi miliziani dell'Esercito del Mahdi.
Il segretario di stato americano Colin Powell ha oggi definito «un fuorilegge» il leader radicale sciita iracheno Moqtada Sadr ed ha detto che non è colpa degli Stati Uniti se nella città santa di Najaf non è stata rispettata la tregua in coincidenza con le Olimpiadi auspicata dall'Assemblea generale dell'Onu.
In una conferenza stampa a Washington, Powell ha detto che le forze americane a Najaf cercano solo di contribuire a porre fine agli scontri e a «stabilizzare la situazione».
«La tregua in coincidenza con i Giochi di Atene è un'idea nobile ma il mondo non si ferma del tutto per le Olimpiadi», ha detto il segretario di stato al termine di un incontro con il ministro degli esteri canadese, Pierre Pettygrew, in vista a Washington.
«Queste violenze sono responsabilità di un gruppo di fuorilegge, di elementi del vecchio regime e di terroristi che non rispettano certo le tregue, che anzi non rispettano niente se non la forza», ha aggiunto.
«Fino a quando questi individui non comprendono lo spirito della pace e della riconciliazione e non sono disposti a operare per un Iraq libero e democratico avranno il trattamento che meritano», ha detto ancora.
Lascia il tuo commento
Condividi le tue opinioni su