SIRACUSA - «Su quel barcone eravamo un centinaio: una quindicina sono morti durante la traversata. I loro cadaveri li abbiamo abbandonati in mare». E' quanto hanno sostenuto i clandestini sopravvissuti all'ultima tragedia in mare avvenuta nel Canale di Sicilia. Il loro racconto è tuttavia ancora al vaglio delle forze dell'ordine.
Uno dei 75 clandestini soccorsi dal mercantile di Gibilterra «Zuiderdiep» è deceduto la notte scorsa, per un collasso cardiocircolatorio, subito dopo essere stato tratto in salvo. Un altro immigrato, anche lui in gravi condizioni, è stato invece trasferito in elicottero a Malta durante la navigazione verso il porto di Siracusa. Altri 11 sono ricoverati nell' ospedale Umberto I di Siracusa.
Gli extracomunitari hanno detto di provenire da Liberia, Sierra Leone e Costa d'Avorio. Il loro viaggio sarebbe durato 15 giorni, nove dei quali trascorsi in mare su un barcone di 14 metri e con pochi viveri. Gli investigatori stanno cercando di accertare il luogo dal quale sarebbero partiti per compiere la traversata del Canale di Sicilia; secondo le prime frammentarie testimonianze si tratterebbe di un porto libico.
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