
«Essere presenti con la qualifica ottenuta sul campo nel salto a ostacoli e nel completo rappresenta per l'equitazione italiana un risultato importante. Considerando le problematiche legate al nostro parco cavalli, le squadre che gareggeranno sono le migliori che al momento potevano essere schierate»: così il presidente federale Cesare Croce ha fotografato la situazione dell'equitazione italiana in vista della partecipazione ad Atene 2004. Ed ha aggiunto: «Purtroppo la trasferta in Grecia è difficile per alcune defezioni dovute a motivi veterinari o a scadimento di forma dei cavalli, ma sono certo che i nostri cavalieri daranno il meglio di sè stessi».
I cavalli: questo è il problema che da decenni affligge l'equitazione azzurra non in grado di rivaleggiare economicamente con le concorrenti più titolate, soprattutto la tedesca, ma anche l'olandese, la francese, l'elvetica, l'inglese. I cavalieri italiani non hanno niente da invidiare ai loro avversari se non le possibilità finanziarie per acquistare i cavalli migliori.
Ad Atene nel salto a ostacoli, dopo la rinuncia a Gianni Govoni ed Havinia, il binomio formato da Vincenzo Chimirri e Defi Platiere, che ha conquistato in extremis la qualificazione, trionfando a San Patrignano, è quello ritenuto in grado di ottenere il miglior risultato. Buone possibilità vengono riconosciute al colombiano (di passaporto italiano) Juan Carlos Garcia con Albin III (soggetto 16.enne di grande affidabilità) e all'esperto Roberto Arioldi con Dime de la Cour. La squadra è completata da Bruno Chimirri con Landknecht.
Nel completo è impossibile perfino sognare: Fabio Magni con Vent d'Arade, quinto a Sydney, è il cavaliere che può avvicinare il podio. La squadra, che ha conquistato il bronzo agli Europei 2001, e il sesto posto nei mondiali del 2002, cercherà un piazzamento onorevole, avendo lavorato molto e bene, secondo quanto pretende la nuova formula che ha abolito lo steeple. La compongono Susanna Bordone con Ava, Stefano Brecciaroli con Cappa Hill, Giovanni Menchi con Hunefer.
La Germania è la grande potenza nel salto ad ostacoli: Marcus Ehning e Ludger Beerbaum sono in testa al ranking mondiale e gli unici in grado di minacciarli sembrano il brasiliano Rodrigo Pessoa (n.3) che ha al suo attivo tre mondiali ma, come suo padre, non ha mai conquistato un titolo olimpico, l'elvetico Markus Fuchs (già n.4 mondiale, sceso al settimo posto), il francese Eric Navet e l'inglese Nick Skelton. La Germania dovrebbe dominare anche nel dressage (cui l'Italia non partecipa), ma l'Olanda è in grado di minacciarla e batterla come accadde a Sydney. Il completo sarà una questione fra Australia, Nuova Zelanda, Gran Bretagna e Stati Uniti.
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