
Dai Trials Usa il messaggio è arrivato chiaro: l'America è tornata la potenza mondiale del nuoto. L'Australia resta la prima antagonista, ma anche l'Italia è convinta di poter scrivere ancora qualche pagina memorabile. A pochi giorni dal via, quelle di Atene si annunciano come le Olimpiadi del nuoto: la vasca negli ultimi anni ha vissuto infatti un fermento che ha scatenato una corsa al record in tutti i paesi, con quelli che vantano una tradizione negli sport acquatici in netto vantaggio. Imprese impensabili, ma che garantiscono ancora margini di miglioramento tali da far accendere ancor di più sul nuoto i riflettori dei Giochi.
Rispetto a Sydney, che sancì già l'exploit in piscina, ad Atene ci si aspetta un nuovo boom: merito dei mostri a stelle e strisce che durante le qualificazioni hanno già mostrato, cronometro alla mano, uno stato di forma straordinario. L'uomo nuovo, almeno sulla scena a cinque cerchi, è Michael Phelps: il gigante di Baltimora, classe 1985, sbarca ai Giochi con una sfilza di record e titoli iridati e un obiettivo da brividi: Eguagliare il record di sette medaglie di Mark Spitz a Monaco '72. Il fenomeno americano spazia a tutta vasca e ad Atene gareggerà nei 200 sl, 200 dorso, 100 e 200 farfalla, 200 e 400 misti, 4X200 sl e 4X100 mista. Il 19enne pronto a stupire, che ama concentrarsi a bordo vasca con il rap di Eminem, è imbattibile soprattutto nei misti (fresco il record nei 400 con 4'08"41) e va forte anche nel dorso, dove può essere battuto solo dal connazionale Aaron Peirsol, che a Long Beach ha fatto fermare il tempo nei 200 dorso a 1'54"74. E anche il californiano contribuirà al ricco bottino statunitense.
Se Phelps è il marziano, i compagni non scherzano. I Trials hanno consacrato il nuovo recordman della rana. Si chiama Brendan Hansen, 23 anni, che in due giorni ha centrato una doppietta storica con il primato nei 100 e 200 rana rispettivamente in 59"30 e 2'09"4. Tempi sbalorditivi che hanno cancellato le impresse del piccolo samurai Kosuke Kitajima: anche la rana, che sembrava di dominio del giapponese, ex primatista e iridato sulle due distanze, vivrà invece una sfida Usa-Giappone. Nella farfalla Ian Crocker è l'uomo da battere.
Ma l'America che nuota potrà contare anche sulle donne: da Amanda Beard (anche per lei record nei 200 rana) a Natalie Caughlin, passando per la veterana Jenny Thompson, lo squadrone rosa farà il vuoto. Ci proverà l'Australia con i suoi pezzi pregiati, da Ian Thorpe a Grant Hackett, a ristabilire gli equilibri. Riflettori puntati anche sulla giovane Leisel Jones, pronta a sfidare la rivale statunitense Beard nella rana.
Tra le due superpotenze c'è sempre la vecchia Europa che cercherà di spostare l'ago della bilancia: l'Olanda avrà in Pieter Van den Hoogenband e Inge de Bruin i re della velocità nello stile libero. Ma ci sarà anche un vecchio come Alex Popov: lui c'era anche a Barcellona dodici anni fa, ma nello sprint dirà ancora la sua. E ci sarà anche la bella Franziska Van Almsick. Sono lontani i tempi dei suoi fasti d'oro, quelli in cui l'enfant prodige della Germania era la donna da battere. Ma a Atene ha deciso di esserci.
Per l'Italia di Alberto Castagnetti ripetere le magie di Sydney è praticamente impossibile: priva di Domenico Fioravanti, il grande assente fermato per problemi cardiaci (ad Atene si accontenterà di fare il commentatore televisivo) e che a Sydney aveva centrato una doppietta storica per il nuoto azzurro con gli ori nei 100 e 200 rana, la spedizione potrà contare su Massimiliano Rosolino, leader del gruppo in gara nei 400 stile libero, 200 misti (di cui è campione olimpico in carica) e la 4X200. E proprio dalla staffetta azzurra possono arrivare sorprese positive, perché i tempi parlano di podio. Il gruppo farà leva anche sul nuovo che avanza, da Filippo Magnini, campione europeo a Madrid nei 100 sl, a Paolo Bossini. Il ranista azzurro, 19 anni oro europeo nei 200, non avrà però vita facile nella sfida Usa-Asia che vedrà contendere i titoli della rana. Atteso a conferme anche Alessio Boggiatto. Tra le donne occhi puntati sull'esordiente Federica Pellegrini, 16 anni il 5 agosto, che si tuffa tra le big nei 100 e 200 stile.
L'Acquatic Centre di Oaka si prepara a sollevare il sipario: la piscina olimpica con la sfida Usa-Australia e le star del vecchio continente promette spettacolo.
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