PALERMO - «Una mafia sempre più in difficoltà per la costante e efficace azione investigativa e repressiva di magistratura e forze dell'ordine è ormai costretta a ricorrere ai minorenni per colmare i vuoti aperti dagli arresti degli ultimi anni. Essendo finiti in carcere gli uomini d'onore, i boss fanno ricorso ai "picciriddi d'onore"». Lo afferma il presidente della commissione antimafia dell'Assemblea Regionale Siciliana, Carmelo Incardona, commentando l'operazione della squadra mobile di Caltanissetta, che ha portato a 9 arresti, a Gela, tra cui diversi minorenni.
«Resta - aggiunge Incardona - la grande preoccupazione per la capacità di presa che la mafia riesce ancora ad avere su molti giovani: segno che la controffensiva culturale della scuola e della società ha ancora delle crepe. Su questo bisognerà intervenire con forza e decisione. Non va sottaciuto, d'altro canto, un altro aspetto: la mafia, messa alle corde dall'azione pressante dello Stato, è costretta, ormai, a arruolare dei ragazzini, come i regimi ormai travolti dalla storia, come la delinquenza comune, eliminando ogni possibile equivoco sul rispetto di presunti codici d'onore».
Lascia il tuo commento
Condividi le tue opinioni su