ROMA - La rete è diventata lo strumento preferito di Al Qaida «per propagandare la propria progettualità strategica. Uno snodo fondamentale per la comunicazione in codice tra le cellule operative». Per questo l'intelligence, come riferisce la relazione semestrale 2004 dei Servizi di Sicurezza al Parlamento, considera internet «un osservatorio strategico» sul terrorismo islamico e per questo ritiene utile sviluppare «ulteriori forme di monitoraggio e metodologie più penetranti».
«Al Qaida ha mostrato nel tempo di saper utilizzare internet», dicono i Servizi, sia per tenere in contatto le cellule operative che per mantenere «in costante allarme le comunità occidentali e quelle islamico-moderate amplificando l'effetto delle azioni svolte con immagini e comunicati». Dunque «l'accresciuto impiego di internet sembra sempre più rispondere alla duplice esigenza di rafforzare la pressione sull'Occidente e di raggiungere una militanza diffusa ed eterogenea: quella «nazione islamica» cui si appellano vecchi e nuovi protagonisti della scena integralista».
Il web, quindi, è per Al Qaida «lo strumento privilegiato per la diffusione di proclami intimidatori, testi di propaganda e rivendicazione e per iniziative di disinformazione».
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