MILANO - La ditta Ecoltecnica Italiana in fiamme da questa mattina a Baranzate di Bollate era finita nell'inchiesta dei carabinieri tutela ambiente a dicembre.
L'operazione «Eldorado» coordinata dal pm di Milano Savio Napoleone, aveva scoperto che i rifiuti campani dopo alcune soste in varie parti d'Italia e cambi di denominazione finivano in Puglia. Con l'operazione erano state arrestate 22 persone: tra queste il direttore commerciale della Ecoltecnica Italiana e il figlio del titolare della ditta.
Due gli episodi contestati al direttore commerciale, in accordo con un imprenditore bolognese, un autotrasportatore e il titolare di un centro di stoccaggio a Varese faceva in modo di cambiare la denominazione dei rifiuti urbani che non venivano scaricati in centri di stoccaggio specifici e, dopo vari passaggi da Bologna e Varese, finivano in Puglia. Il figlio del titolare della ditta, invece, utilizzava gli impianti per declassificare i rifiuti pericolosi per cui l'azienda ha l'autorizzazione.
Il camion di rifiuti arrivavano, ma non venivano stoccati nè lavorati. Ripartivano con la bolla di accompagnamento cambiata e finivano in un sito a Como che invece non aveva alcuna autorizzazione per stoccare i rifiuti pericolosi. Le persone arrestate erano state accusate di traffico illecito di rifiuti e falso. La ditta di Baranzate di Bollate all'epoca dell'operazione era stata perquisita.
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