ROMA - Un vero e proprio «tesoro archeologico», composto da vari reperti di epoca sumerica ed oggetti d'oro: l'hanno sequestrato i carabinieri di stanza in Iraq, nel corso di un'operazione che si è conclusa in queste ore. Il proprietario dell'abitazione in cui sono stati trovati i beni è risultato irreperibile ed è stato denunciato in stato di libertà. Il blitz - come riferisce il portavoce del comando del contingente italiano a Nassiriya, il capitano Ettore Sarli - si è svolto a Al Fajir nella parte settentrionale della provincia di Dhi Qar.
I carabinieri dell'unità di manovra della Msu, l'unita specializzata multinazionale, insieme ad un nucleo del comando tutela patrimonio culturale, hanno fatto irruzione nell'abitazione alle 9 (ore locale): il proprietario - accusato di essere uno dei più importanti ricettatori di reperti archeologici nella provincia sotto il controllo dei militari italiani - non era in casa, ma gli investigatori hanno recuperato una grandissima quantità di beni definiti di «inestimabile valore storico e artistico».
Tra l'altro sono state sequestrate statuette di epoca sumerica, basi lavorate, piccoli contenitori per unguenti, tavolette con scrittura cuneiforme, monete, monili femminili, anche in oro. Tutto il materiale è stato sequestrato dai carabinieri che, dopo l'inventario, lo consegneranno alle autorità irachene.
La stessa polizia di Nassiriya ha partecipato all'attività investigativa che ha consentito di recuperare i reperti archeologici. Questi, secondo i primi accertamenti, proverrebbero tutti dai numerosi siti che si trovano nella zona e che sono spesso oggetto di saccheggiamenti, diverse volte su commissione.
Il proprietario dell'abitazione in cui sono stati ritrovati i beni è stato denunciato per ricettazione.
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