ROMA - Sul maxiemendamento al decreto contenete la manovra correttiva che prevede l'aumento delle rendite catastali «la Lega voterà la fiducia ma è l'ultima volta. Non possiamo mandare il governo a casa ma così non va bene». Lo ha detto Giancarlo Giorgetti, relatore al decreto.
Poi, però, è rientrata la protesta dei deputati di An e della Lega sul maxi-emendamento alla manovra; a quanto riferiscono gli stessi deputati il governo ha apportato alcune modifiche così che non viene più previsto un aumento delle rendite catastali, bensì quello dell'indice moltiplicatore ai fini dell'imposta di registro nelle compravendite, che passa dal 10% al 20%. L'aumento dell'indice moltiplicatore esclude esplicitamente le prime case, e riguarda gli immobili e i terreni. Il suo aumento non incide sull'Ici, come invece sarebbe successo in caso di aumento delle rendite catastali.
Inoltre, il maxi-emendamento prevede l'aumento, dallo 0,25% al 2% dell'imposta sostitutivi sui mutui agevolati previsti dalla legge 601 del 1993. Infine c'è un intervento di proroga sui canoni demaniali. «Certo è pur sempre un aumento di tasse - commenta Antonio Pepe, capogruppo di An in commissione Finanze - ma almeno limitiamo i danni». Dello stesso parere Teodoro Buontempo che sottolinea come l'aumento dell'indice moltiplicatore non incide sull'Ici.
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