Danilo Restivo: vita blintata in Inghilterra
«Che io mi ricordi non c'è mai stato un delitto tanto efferato a Bournemouth». A parlare è Andy Martin, capo-cronista del Daily Echo, il quotidiano della piccola città del Dorset che, da quando è stata ammazzata Heather Burnett – la 48enne inglese madre di due figli che viveva di fronte a Danilo Restivo – ha investito parecchie energie per seguire il caso. Andy, ad esempio, è stato in Italia, a Potenza. Ha parlato con i familiari di Elisa e con gli inquirenti. Insomma, conosce molto bene il caso Claps e le linee d’ombra che s'intrecciano con l’omicidio di Heather.
«Il ritrovamento del corpo di Elisa – dice Andy - rappresenta chiaramente un enorme passo in avanti nell’indagine. Quando sono stato a Potenza, e ho parlato con i familiari e gli investigatori, ho avuto la prova che considerassero la scomparsa della ragazza e la morte della signora Burnett come chiaramente collegate. Ora la chiave per risolvere l’omicidio di Heather potrebbe finalmente essere trovata».
Ma perché, dopo tanti anni, e dopo diversi interrogatori di Restivo, nessuno è stato ancora formalmente accusato? «Tutto quello che posso dire - dichiara Andy – è che Restivo è stato ascoltato dai detective, la sua casa è stata perquisita, le autorità competenti britanniche sono andate in Italia diverse volte. Detto questo, non sono state accumulate abbastanza prove per incriminare nessuno».
«Abbiamo avuto diversi omicidi nella nostra città», aggiunge Martin. «Ma la natura delle atroci ferite inflitte al corpo di Heather, il fatto che si trovasse in casa sua, che a rinvenire il cadavere sono stati i suoi figli piccoli, quando sono tornati da scuola, e che il delitto, dopo 8 anni, non sia stato ancora risolto, fa di questo omicidio il più scioccante che io ricordi».
Nel frattempo Danilo Restivo, dopo aver affidato alcune generiche dichiarazioni ai suoi avvocati, si è chiuso nel silenzio. Nella sua casa di Bournemouth, nel tranquillo quartiere di Charminster, si scorgono solo le tende abbassate. Fiamma, la compagna, ha deciso di trincerarsi nel più stretto silenzio e non risponde più al campanello.
Ieri mattina, uno studente che ha preso una stanza in affitto dai Restivo, è uscito dalla villetta ed è stato avvicinato dai giornalisti, concedendo pochissime parole: «Non so niente di chi vive in quella casa».
Poi è stata la volta di un altro giovane uomo, in giacca e cravatta, forse un legale, venuto a far visita alla villetta di Charminster. Ha detto ai giornalisti di non fare domande agli studenti, rifiutando di svelare la propria identità. Null’altro.
Stessa storia anche sul fronte italiano. L’avvocato che rappresenta Restivo, Mario Marinelli, ha ribadito anche ieri che Danilo non ha niente da raccontar. «Quello che avevamo da dire - spiega Marinello – lo abbiamo già detto», alludendo alle dichiarazioni di Danilo diffuse alla stampa nelle quali ha ribadito di aver incontrato Elisa nella chiesa della Trinità, quella mattina del 12 settembre 1993, ma di essere completamente estraneo alla sua fine.
Ma ieri un’altra storia è rigurgitata dal passato di Danilo Restivo. Riguarda la sua permanenza romangola del 1995. All’epoca, vale a dire due anni dopo la scomparsa di Elisa Claps, quando il giovane frequentava la parrocchia di San Nicolò a Rimini, era stato accusato da alcune ragazze di averle importunate.
Una riminese di 14 anni in particolare aveva sostenuto di aver subito il taglio di una ciocca di capelli, un gesto che sarebbe stato compiuto più volte da Restivo in diversi contesti: lei non gli aveva dato peso quando le accadde ma quando l’abitudine emerse dopo una puntata di «Chi l’ha visto?» sul caso Claps non potè fare a meno di ricordare l’episodio.
[Ansa]
«Il ritrovamento del corpo di Elisa – dice Andy - rappresenta chiaramente un enorme passo in avanti nell’indagine. Quando sono stato a Potenza, e ho parlato con i familiari e gli investigatori, ho avuto la prova che considerassero la scomparsa della ragazza e la morte della signora Burnett come chiaramente collegate. Ora la chiave per risolvere l’omicidio di Heather potrebbe finalmente essere trovata».
Ma perché, dopo tanti anni, e dopo diversi interrogatori di Restivo, nessuno è stato ancora formalmente accusato? «Tutto quello che posso dire - dichiara Andy – è che Restivo è stato ascoltato dai detective, la sua casa è stata perquisita, le autorità competenti britanniche sono andate in Italia diverse volte. Detto questo, non sono state accumulate abbastanza prove per incriminare nessuno».
«Abbiamo avuto diversi omicidi nella nostra città», aggiunge Martin. «Ma la natura delle atroci ferite inflitte al corpo di Heather, il fatto che si trovasse in casa sua, che a rinvenire il cadavere sono stati i suoi figli piccoli, quando sono tornati da scuola, e che il delitto, dopo 8 anni, non sia stato ancora risolto, fa di questo omicidio il più scioccante che io ricordi».
Nel frattempo Danilo Restivo, dopo aver affidato alcune generiche dichiarazioni ai suoi avvocati, si è chiuso nel silenzio. Nella sua casa di Bournemouth, nel tranquillo quartiere di Charminster, si scorgono solo le tende abbassate. Fiamma, la compagna, ha deciso di trincerarsi nel più stretto silenzio e non risponde più al campanello.
Ieri mattina, uno studente che ha preso una stanza in affitto dai Restivo, è uscito dalla villetta ed è stato avvicinato dai giornalisti, concedendo pochissime parole: «Non so niente di chi vive in quella casa».
Poi è stata la volta di un altro giovane uomo, in giacca e cravatta, forse un legale, venuto a far visita alla villetta di Charminster. Ha detto ai giornalisti di non fare domande agli studenti, rifiutando di svelare la propria identità. Null’altro.
Stessa storia anche sul fronte italiano. L’avvocato che rappresenta Restivo, Mario Marinelli, ha ribadito anche ieri che Danilo non ha niente da raccontar. «Quello che avevamo da dire - spiega Marinello – lo abbiamo già detto», alludendo alle dichiarazioni di Danilo diffuse alla stampa nelle quali ha ribadito di aver incontrato Elisa nella chiesa della Trinità, quella mattina del 12 settembre 1993, ma di essere completamente estraneo alla sua fine.
Ma ieri un’altra storia è rigurgitata dal passato di Danilo Restivo. Riguarda la sua permanenza romangola del 1995. All’epoca, vale a dire due anni dopo la scomparsa di Elisa Claps, quando il giovane frequentava la parrocchia di San Nicolò a Rimini, era stato accusato da alcune ragazze di averle importunate.
Una riminese di 14 anni in particolare aveva sostenuto di aver subito il taglio di una ciocca di capelli, un gesto che sarebbe stato compiuto più volte da Restivo in diversi contesti: lei non gli aveva dato peso quando le accadde ma quando l’abitudine emerse dopo una puntata di «Chi l’ha visto?» sul caso Claps non potè fare a meno di ricordare l’episodio.
[Ansa]