ROMA - Una prostituta che lasciava il figlio di 11 giorni in una culla sul ciglio di una strada mentre si appartava con i clienti poco lontano, ed una sua collega alla quale la donna aveva affidato il bimbo perchè lo accudisse, sono state denunciate dalla polizia a Roma per abbandono di minore.
Un ispettore del commissariato Prenestino, durante un turno di controllo nella zona di piazza Pino Pacali, vicino al centro carni comunale, ha notato il bambino nella carrozzella che piangeva e che si è acquietato solo quando lo ha preso in braccio. Poco lontano i poliziotti hanno trovato la madre, appartata con un anziano cliente, e nei pressi anche la prostituta a cui la donna aveva affidato il piccolo, anche lei appartatasi momentaneamente per un rapporto sessuale poco lontano con un giovane, che è fuggito alla vista della polizia.
Madre e neonato, che è stato fatto visitare da un medico, sono stati accompagnati in un centro di accoglienza.
Sarebbe stata solo una storia di normale routine per la polizia, un controllo di prostitute, come se ne fanno tanti nella zona, se non ci fosse stato quel bambino di 11 giorni, che piangeva disperatamente sotto il sole, e le spiegazioni ed il tentativo di giustificarsi dall'accusa di abbandono da parte della madre. «Non ho altri modi per trovare i soldi per comprare da mangiare e non so a chi affidare mio figlio quando mi prostituisco», ha detto alla polizia.
Quella madre prostituta, ed anche la sua collega che accudiva il bambino alternandosi con la madre, mentre entrambe alternavano la sorveglianza del piccolo con i pochi minuti che trascorrevano con i clienti, vivono, ha appurato la polizia, su alcuni cartoni sistemati alla meglio sotto un piccolo spazio di un solaio di un centro commerciale in via Collatina.
Qui probabilmente è nato il bambino, e solo dopo undici giorni dalla sua nascita la madre è tornata in strada a fare il lavoro che gli consente di acquistare da mangiare.
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