ROMA - Oltre a Cesare Battisti, l'elenco dei terroristi o ex terroristi italiani rifugiati all' estero comprende ancora i nomi di circa 140 latitanti, la maggior parte dei quali di sinistra. Di questi, circa un centinaio sarebbero rifugiati in Francia.
Tra i latitanti, circa 40 sono stati condannati per fatti di sangue, gli altri per altri reati. Alcuni irreperibili, come Simonetta Giorgieri e Carla Vendetti, rifugiate in Francia, sono state sospettate di contatti con le nuove Brigate rosse, responsabili degli omicidi D' Antona e Biagi.
Tra i rifugiati in Francia per i quali le autorità francesi hanno negato l'estradizione, ci sono anche Sergio Tornaghi, condannato all'ergastolo e legato alla colonna milanese Br Walter Alasia e Roberta Cappelli, della colonna romana. In Francia sono rifugiati anche Tammaro Dell'Omo e Guido Minnone, l'ex leader di Potere Operaio Oreste Scalzone e Giorgio Pietrostefani, condannato con sentenza definitiva per l' omicidio del commissario Calabresi.
Parigi è diventata la meta dei componenti delle Brigate Rosse dopo che l'ex presidente Francois Mitterand aveva promesso che «nessuno sarebbe mai stato estradato, qualunque fosse stata la decisione dei tribunali francesi». Ma da qualche anno la situazione è cambiata. L'11 settembre 2002, a Parigi, i ministri della Giustizia Perben e Castelli hanno trovato un accordo che prevede un «colpo di spugna» sui reati commessi prima del 1982, ma con una riflessione ad hoc per ciascuno dei casi «più gravi» (che vuol dire in concreto relativi a fatti di sangue). Sempre nel 2002, «France 3» ha reso noto un elenco di 14 persone delle quali l'Italia avrebbe chiesto l'estradizione (smentita però dal ministero della giustizia italiano). Nell' elenco figurava anche il nome di Battisti, insieme a quelli di Giovanni Alimonti, Enrico Villimburgo, Enzo Calvitti, Roberta Cappelli, Maurizio Di Marzio, Vincenzo Spanò, Massimo Carfora, Walter Grecchi, Marina Petrella, Giovanni Vegliacasa, Francesco Nuzzolo, Giancarlo Santilli e Giorgio Pietrostefani.
Negli ultimi tempi ci sono stati alcuni arresti eccellenti come Paolo Persichetti (in Francia), Nicola Bortone (in Svizzera), Leonardo Bertulazzi (poi scarcerato dalle autorità argentine, dopo essere stato arrestato a Buenos Aires) e, soprattutto, Rita Algranati (ex moglie di Alessio Casimirri e componente del commando di via Fani) e Maurizio Falessi (arrestati al Cairo, provenienti dall'Algeria).
Definitivamente tramontata sembra la speranza di far tornare in Italia in manette Alessio Casimirri, unico componente del commando Br che rapì Moro in via Fani che non è mai stato arrestato. Casimirri è sempre rimasto in libertà e da tempo vive in Nicaragua, dove gestisce un ristorante. Recentemente la giustizia nicaraguense ha riconosciuto valida la cittadinanza concessa a Casimirri ed escluso la possibilità di estradarlo.
In Nicaragua vive anche il medico Guglielmo Guglielmi, ormai sessantenne, ex capo delle Ucc (Unità combattenti comuniste), nome di battaglia Comancho, arrivato in Nicaragua a bordo di un panfilo, dopo un periodo trascorso in Francia, insieme alla moglie Rita Cauli, anche lei coinvolta in inchieste sul terrorismo, ma assolta. Anche lui ha ottenuto la cittadinanza. E in Nicaragua c' è anche Manlio Grillo, ex militante di Potere Operaio, condannato con sentenza definitiva a 18 anni per il «rogo di Primavalle». Per anni ha gestito con Casimirri il ristorante «Magica Roma» a Managua. Poi Casimirri si è trasferito sulla costa dove ha aperto il nuovo locale «La Cueva del Buzo», dove cucina il pesce che lui stesso, esperto subacqueo, cattura. E Achille Lollo, anche lui condannato per il rogo di Primavalle, è libero in Brasile, che ha negato l' estradizione, ma potrebbe essere arrestato se lascia il paese sudamericano.
Come ormai al sicuro sembra anche Alvaro Loiacono Baragiola, divenuto cittadino svizzero, per il quale la Francia ha negato l' estradizione. Loiacono, condannato per aver partecipato al sequestro Moro e a diversi episodi di terrorismo, era stato arrestato il 2 giugno 2000 mentre prendeva il sole su una spiaggia di l'Ile-Rousse in Alta Corsica.
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