NEW YORK - Una sottocommssione del Senato americano ha cominciato a indagare sul presunto scandalo delle tangenti nel programma umanitario dell'Onu in Iraq "petrolio in cambio di cibo" per verificare tra l'altro se società americane sono rimaste coinvolte.
La sottocommissione Affari Governativi ha requisito documenti della banca francese BNP Paribas, che le Nazioni Unite hanno usato per il programma, e ha scritto lettere chiedendo altri documenti al segretario generale dell'Onu Kofi Annan, al Dipartimento di Stato e al proconsole americano in Iraq Paul Bremer.
'Seguiremo la pista ei soldi», ha detto il presidente della sottocommissione, il repubblicano Norm Coleman. «E' chiaro che il regime di Saddam ne ha approfittato. Vogliamo scoprire chi altro».
Il programma Onu petrolio-cibo è scaduto lo scorso novembre: permetteva all'Iraq di vedere petrolio per comprare scorte umanitarie quando il paese era sotto embargo.
In gennaio il giornale iracheno Al Mada ha pubblicato una lista di personalità da oltre 46 paesi accusati di aver approfittato delle vendite di petrolio. In marzo il braccio investigativo del Congresso (General Accounting Office) ha stimato che Saddam ha intascato 5,7 miliardi di dollari contrabbandando greggio nei paesi vicini e altri 5,4 miliardi di dollari spremendo tangenti su contratti altrimenti legittimi.
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