LISBONA - La coalizione di centrodestra che appoggia il governo del premier portoghese, Joao Manuel Durao Barroso, ha subito una dura sconfitta nelle elezioni europee: per la prima volta il Partito Socialista (Ps), principale forza dell'opposizione di sinistra, con il 44,6% dei voti ha battuto l'intero schieramento conservatore (33,2%).
La sconfitta dell'alleanza tra il Partito Socialdemocratico (Psd, di centrodestra malgrado il nome), il Centro Democratico Sociale (Cds) e il Partito Popolare (Pp) è ancora più netta se si tiene in conto che, sommando i voti di diversi partiti - Ps più Coalizione Democratica Unitaria (comunisti e verdi, 9,3%) e Blocco delle Sinistre (Be, 4,7%) - la sinistra sfiora il 60% dei suffragi.
Anche in Portogallo, però, la giornata elettorale è stata segnata da un forte astensionismo, denunciato come preoccupante da tutte le forze politiche: il 60% degli iscritti non ha esercitato il suo diritto al voto.
Il portavoce ufficiale socialista, Vieira da Silva, ha definito il risultato una «vittoria storica» del suo partito, ma anzitutto «una sconfitta significativa» della maggioranza di governo, «che di fatto è oggi come oggi una minoranza», il che «rappresenta una chiara svolta politica nel paese».
«Al governo conviene cominciare a cambiare la sua politica, oppure è chiaro che sarà il Portogallo a cambiare il suo governo», ha aggiunto il dirigente socialista.
Da parte sua, il capolista del Ps alle europee, Antonio Costa, ha definito le elezioni «il miglior risultato mai ottenuto dal partito» e ha dedicato la vittoria alla vedova di Antonio Sousa Franco, il leader socialista morto durante la campagna elettorale, mercoledì scorso, stroncato da un infarto all'uscita da una tempestosa riunione.
«Non è la notte allegra che ci attendevamo», ha ammesso il capolista di Forza Portogallo, Joao de Deus Pinheiro, sottolineando che comunque, malgrado il risultato avverso, la coalizione di governo «resta coesa e unita», e che l'alto tasso di astensione «deve essere un motivo di riflessione per tutti».
Il coordinatore della campagna di Forza Portogallo, Carlos Coelho, è andato anche oltre, sostenendo che «l'astensione è la vera forza politica che ha vinto le elezioni», relativizzando in questo modo il significato politico di quella che ha definito «un'elezione atipica».
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